In data odierna abbiamo scritto al Capo della Polizia per segnalare delle anomalie riscontrate nella gestione e pianificazione dei rinforzi estivi e delle aggregazioni in generale riguardanti la regione Sardegna. Risulta, infatti, abbastanza illogico e irrazionale che il personale in servizio in Sardegna debba essere inviato nella penisola e quello avente sede di servizio nella penisola, a sua volta, debba essere aggregato in Sardegna.
In particolare, abbiamo rappresentato le segnalazioni di aggregazioni dell’R.P.C. di Abbasanta a Roma, presso il Commissariato di Ostia e nello stesso periodo personale dell’R.P.C. di Genova inviato in missione a Sassari e a Porto Cervo. Anche il personale del CAIP di Abbasanta aggregato a Forlì e contestualmente personale del Dipartimento inviato a Cagliari e ad Alghero.
È noto il carico di lavoro presente in Sardegna durante il periodo estivo e che l’aumento esponenziale delle attività di controllo da effettuare nell’isola richiede un aumento dei servizi di polizia di monitoraggio e prevenzione, che a rigor di logica, dovrebbero essere espletati innanzitutto dai reparti locali, anche e soprattutto per una questione di costi.
Quelle sopra descritte appaiono operazioni che comportano uno spreco di risorse in spregio ai criteri dell’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa.
Tutto ciò, aggravato dalle disposizioni impartite dal Capo della Polizia in merito alla razionalizzazione delle ore di straordinario che contrastano palesemente con una gestione delle aggregazioni che non tengono conto di principi di efficienza ed economicità.
LA NOTA INVIATA AL CAPO DELLA POLIZIA
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