Abbiamo segnalato nuovamente gravi criticità nella corresponsione del buono vestiario, con applicazioni difformi sul territorio nazionale che generano confusione e disparità di trattamento.
In particolare si sono verificati casi di:
- Personale esentato dall’uso della divisa, come previsto dalla nota n. 10174/2016 e dal D.M. 4/10/2005 (es. servizi di scorta e tutela), continua a subire interpretazioni restrittive, come accaduto nella provincia di Lodi;
- Esclusione dal beneficio i colleghi prossimi alla pensione, scelta adottata in alcune questure, quale, ad esempio quella di Lecce; in contrasto con quanto avviene in molte altre province.
- Incertezze sulla spettanza del buono abiti civili al personale degli Uffici Controllo del Territorio e dei Commissariati, con prassi difformi (es. San Benedetto del Tronto lo riconosce regolarmente).
Si chiede, pertanto, all’Amministrazione un intervento urgente e risolutivo che definisca criteri chiari, ufficiali e uniformi per l’attribuzione del buono vestiario, nel rispetto della normativa vigente e a tutela dell’equità tra il personale.