Le aggressioni sia nei confronti delle forze dell’ordine che, ad esempio, di «professori, medici, infermieri e controllori» rientrano in «un problema culturale» e bisogna riportare al centro del dibattito il «rispetto per chi svolge una funzione pubblica, dopodiché vanno individuati degli strumenti», tra cui sanzioni adeguate per disincentivare determinati comportamenti. È quanto affermato dal Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, nel corso del programma ‘Extra’, su Radio Roma Television.
L’intervista è stata un’occasione per discutere sia di eventi importanti che si terranno nei prossimi mesi – quali il G7 di Brindisi, il Giubileo 2025 e i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 – che di quanto avvenuto alla manifestazione di Pisa lo scorso 23 febbraio. «Le persone che sono state successivamente denunciate e identificate erano tutte maggiorenni» e «posso assicurare che quando si ha di fronte una massa si perde la percezione del singolo individuo. Abbiamo giurato fedeltà alla Repubblica, di osservare la Costituzione e le leggi, ma non abbiamo il dovere di prendere le botte. Abbiamo il diritto anche noi di tornare a casa sani dalle nostre famiglie».
In merito all’incontro del 6 marzo a Palazzo Chigi, Paoloni ha ricordato che al Presentate al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sono state presentate diverse proposte, come quella di prevedere per legge «un cuscinetto di sicurezza, una distanza indicativamente di due metri tra manifestanti e forze dell’ordine». Per quanto riguarda la proposta del Daspo, ha concluso, «non sono contrario, ma credo sia sbagliato il momento e probabilmente ci sarebbe bisogno di una maggiore oculatezza rispetto al Daspo sportivo perché la libertà di manifestare è una libertà costituzionalmente prevista».
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