La giornata di ieri ha dato inizio alla prima di una lunga serie di appuntamenti che accompagneranno il trentennale del Memorial Day. All’indomani delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, il SAP-Sindacato Autonomo di Polizia ha deciso di ricordare e tenere viva la memoria di chi si è spento e ha dato la sua vita per la giustizia. Ieri a Napoli una cerimonia toccante, che ha visto ricordare tutte le vittime, uomini di Stato, magistrati, giornalisti, semplici civili, che per amore della legalità hanno immolato la propria vita. Il sacrificio più grande, il dono più prezioso che è stato donato a tutti noi dalla nascita.
Napoli un luogo simbolo, in un momento in cui si evidenziano nuove recrudescenze tra le faide locali.
Il tutto nella caserma Nino Bixio a Napoli, alla presenza del Questore di Napoli Alessandro Giuliano, del Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, del segretario Provinciale, Ernesto Morandini, al Segretario regionale Ludovico Mitilini, Giovanno Bianco (Avellino), Pasquale Musco (Caserta), Massimo Napoletano (Salerno), Massimo Sgambato (Benevento) e alla presenza delle famiglie commosse dei colleghi Pasquale Apicella e Giovanni Vivenzio.
Ha detto Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: “Oggi dedichiamo questa giornata perché il loro sacrificio non resti vano ma sia di insegnamento per le future generazioni che riconoscono i valori di chi sacrifica la propria vita per la tutela della legalità e la convivenza civile”.
Continua Alessandro Giuliano, Questore di Napoli: “E’ un errore ritenere la Camorra presente soltanto quando si manifesta con atti violenti, in realtà la Camorra è stabilmente presente in questo territorio per questo dobbiamo tener conto della nostra attività quotidiana”.
La deposizione della corona floreale e la consegna delle targhe in memoria dei colleghi caduti durante l’adempimento del proprio dovere, hanno reso il momento molto toccante. Betty Tagliaferri, moglie di Giovanni Vivenzio:” Una tragedia che ha stravolto un po’ tutti noi, però questi momenti sono belli perché tengono viva la memoria e ci aiutano ad andare avanti”. Giada Vivenzio: “Sono molto orgogliosa del lavoro che ha svolto mio padre, per questo per me sarebbe un onore continuare a seguire le sue orme in questo mondo”.
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