“La Legge di Bilancio, attualmente in discussione in Senato, certifica una verità che denunciamo da tempo: per il Governo la sicurezza è uno slogan adatto ai discorsi pubblici ma non è una priorità quando si tratta di mettere in campo risorse concrete”. È quanto il SAP ha fatto presente al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una lettera inviata insieme a Coisp-Mosap, Fsp Polizia e Silp-Cgil, precisando che “a fronte di proclami e attestazioni di stima, il testo della Manovra continua a lasciare la Polizia e l’intero Comparto Sicurezza e Difesa senza tutele adeguate e senza risposte concrete”.
Nella missiva abbiamo ricordato come sia “inaccettabile che resti sul tavolo l’ipotesi di un innalzamento dell’età pensionabile per chi ha trascorso una vita professionale tra rischi, stress operativo e responsabilità enormi. Si pretende di allungare ulteriormente la carriera dei poliziotti senza alcun confronto con i sindacati e senza tenere conto delle specificità del servizio, mettendo a rischio l’efficienza del sistema e la salute di chi garantisce ogni giorno la sicurezza dei cittadini. Ed è ancora più grave lo stanziamento simbolico di appena 20 milioni di euro per la previdenza dedicata, una cifra che ignora deliberatamente circa 430 mila donne e uomini del Comparto e che condanna molti di loro a pensioni indegne dopo una vita spesa al servizio dello Stato”.
A questo “si aggiunge l’assenza totale di risorse per pagare le centinaia di migliaia di ore di straordinario accumulate negli ultimi due anni con compensi che restano mortificanti: 6,70 euro netti l’ora. Nella Manovra, inoltre, non c’è alcun riconoscimento della specificità del Comparto e nulla per l’Area negoziale dei Dirigenti. È un quadro desolante che dimostra una distanza ormai evidente tra le parole e i fatti”. Abbiamo quindi ribadito che “senza un intervento immediato e concreto questa mancanza di attenzione non potrà che portare alla mobilitazione generale degli operatori. Alla politica chiediamo coerenza: chi dice di stare dalla parte delle Forze dell’ordine lo dimostri con atti concreti e non con dichiarazioni di circostanza”.
MANOVRA, ABBIAMO SCRITTO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: RISORSE PER LA SICUREZZA E NO ALLA PROROGA ETÀ PENSIONABILE

