È stata formulata la circolare relativa all’esenzione della divisa, il cui description è stato discusso ieri nella riunione di esame congiunto cui hanno preso parte il Prefetto Dispenza della direzione centrale per gli Affari Generali, il dr. Izzo della dir. centr. per i Servizi Tecnico Logistici, il dr. Ricciardi delle Relazioni Sindacali e, per il Sap, il segr. naz. Dressadore ed il v. presidente Indelicato. Il confronto ha permesso di specificare meglio, con alcune aggiunte, l’elenco del personale autorizzato a prestare servizio in abiti civili, in pratica quello che il D.M. 4 ottobre 2005 aveva definito “ … adibito permanentemente a servizi di carattere investigativo” e “altre categorie di personale cui estendere lo stesso regime autorizzatorio”. Un atto necessario e non più rinviabile a causa dell’eccessiva disparità di interpretazione riscontrata sul territorio per quanto riguarda l’assegnazione del cosiddetto buono vestiario: non sono pochi i casi di operatori che svolgono la stessa identica mansione in due province diverse, anche confinanti, che sono trattati in maniera opposta pur essendo entrambi regolarmente comandati a svolgere il turno in borghese. Per esempio uffici scorte, polizia scientifica, squadre di P.G., protezione collaboratori di giustizia, ecc … La nuova circolare contiene un elenco sufficientemente preciso e perciò riduce, se non addirittura annulla, i dubbi interpretativi: fondamentale l’apporto del SAP nell’individuare alcune mancanze e suggerire le correzioni.
Restando in tema d’indennità vestiario è riemersa la denuncia d’inadeguatezza di molti fra i fornitori che si aggiudicano le gare, un problema che può essere superato con procedure di assegnazioni diverse, tipologie di buoni più flessibili o, meglio ancora, superando l’attuale ostacolo normativo ed arrivando finalmente alla monetizzazione dell’indennità.
Nel corso del confronto non si è potuto evitare di allargare il discorso ad altre questioni attinenti il vestiario, considerata anche la recente emanazione della circolare sull’uso dell’uniforme con relative tabelle: temi caldissimi come la carenza di capi, la dotazione di fondina rigida non flottante, l’uso della gonna o del pantalone per la divisa ordinaria femminile (che non va imposto, ma fatto scegliere alle interessate), la gestione dei contratti di fornitura, il ruolo della Commissione Vestiario e molti altri, devono essere affrontati con celerità. Se n’è convinto anche il neo direttore centrale che ha immediatamente calendarizzato per il prossimo 20 luglio un’incontro dedicato all’analisi di questi problemi.
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