«Antonio Mosca fu ferito mentre svolgeva il proprio dovere. Morì mesi dopo, il 29 luglio 1989, senza mai riprendersi completamente. La sua storia è un simbolo del coraggio silenzioso di tanti operatori della polizia di Stato che ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, mettono a rischio la propria vita per tutelare quella degli altri. Rivolgiamo un pensiero particolare a Gabriella e ai figli Veronica e Francesco, nostro collega. La memoria di Antonio Mosca vive ogni giorno nel lavoro di chi, come lui, ha scelto di servire lo Stato con dignità». Con queste parole, il Segretario provinciale del SAP di Rimini, Salvatore Giglia, in occasione dell’anniversario della morte del Sovrintendente Capo Antonio Mosca, ha voluto ricordare pubblicamente il suo sacrificio, avvenuto in seguito alle gravi ferite riportate nel conflitto a fuoco il 29 luglio del 1987 con la banda della Uno Bianca.
GIGLIA(SAP RIMINI) RICORDA IL SOV. CAPO ANTONIO MOSCA, SIMBOLO DEL CORAGGIO DI TANTI OPERATORI DI POLIZIA
