MODIFICA ART. 51 TUIR, IMPONIBILITÀ RIMBORSI MISSIONE, ULTERIORI CRITICITÀ RISCONTRATE. ABBIAMO (RI)SCRITTO AL DIPARTIMENTO

Lo scorso 20 marzo, a seguito della circolare prot. 018.1600/15759 del 27 febbraio 2025, emessa dalla Direzione Centrale per i Servizi di Ragioneria – la quale introduceva una modifica normativa sull’imponibilità fiscale dei rimborsi spese per missioni e trasferte dei dipendenti pubblici – avevamo scritto al Dipartimento per esprimere alcune perplessità che stavano, e stanno ancora, suscitando preoccupazione tra i colleghi interessati.

La modifica, che aggiunge un nuovo periodo al comma 5 dell’articolo 51 del TUIR, stabilisce che determinati rimborsi spese relative a trasferte o missioni, non concorrono a formare il reddito se i relativi pagamenti sono eseguiti con sistemi di pagamento tracciabili.

A riguardo avevamo espresso dubbi in merito alla tempistica con cui l’Amministrazione aveva preso coscienza delle problematiche applicative. In particolare, il ritardo di due mesi dall’entrata in vigore della norma sollevava preoccupazioni per coloro che avevano già svolto delle missioni a partire dal 1° gennaio 2025.

Un altro punto critico segnalato, sempre con nota del 20 marzo scorso, riguardava la compatibilità della normativa con l’anticipo missione o il rimborso forfettario, generalmente attribuiti in contante. L’introduzione dei bonifici bancari, d’altro canto, poteva comportare problematiche relative all’ISEE dei dipendenti e difficoltà di coordinamento con l’uso del mezzo privato per le missioni. Pertanto, avevamo proposto di avviare un confronto con l’Agenzia delle Entrate per avviare un regime transitorio.

Ad oggi, non avendo ancora ricevuto risposta ed avendo al contempo appreso che in alcune Questure il pagamento delle missioni relative ai primi due mesi del 2025 è avvenuto in contanti – con tutto ciò che ne deriva in termini di tassazione con aliquota massima come se fosse reddito – abbiamo inviato una nota di sollecito auspicando l’adozione di tutte le opportune determinazioni necessarie a risolvere tutte le criticità segnalate.

LA NOTA ODIERNA

LA NOTA DEL 20 MARZO 2025

CASO RAMY: CARABINIERE INDAGATO. PAOLONI: BRUTTO SEGNALE PER CHI È ALLA GUIDA 24 ORE SU 24 DI UNA GAZZELLA O DI UNA VOLANTE. LA RASSEGNA STAMPA

“Esprimiamo solidarietà” afferma Stefano Paoloni Segretario Generale del Sap “al collega dell’Arma dei Carabinieri ancora indagato per omicidio stradale a seguito della chiusura delle indagini relative all’inseguimento di Ramy. Da oltre sette mesi il collega è sottoposto a procedimento penale per aver cercato di svolgere al meglio il suo servizio e cercato di bloccare uno scooter in fuga. E’ importante che venga fatta chiarezza ma è altrettanto importante  che questo avvenga nei termini più rapidi possibili. Abbiamo visto tutti le immagini dell’inseguimento. Il fatto che il collega sia ancora sottoposto a procedimento penale è un brutto segnale per chi è alla guida 24 ore su 24 di una gazzella o di una volante e che si trova a dovere effettuare degli inseguimenti per fermare un criminale. Serve una norma a tutela degli operatori delle forze dell’ordine” conclude Paoloni “che eviti l’imputazione per ‘atto dovuto’ e consenta una celere definizione delle responsabilità nel caso sussistano scriminanti come l’adempimento del dovere”.

IL MESSAGGERO

LA VERITÀ

AGENPARL.EU

AFFARITALIANI.IT

CASO RAMY, INDAGATO CARABINIERE. “ORE14 RAIDUE” , PAOLONI: SERVE NORMA A TUTELA OPERATORI FORZE DELL’ORDINE

Il SAP esprime la propria solidarietà al collega dell’Arma dei Carabinieri indagato per la morte di Ramy Elgaml  attraverso le parole del Segretario Generale Stefano Paoloni lette durante la trasmissione “ORE 14” su Rai 2. Il fatto che il collega sia ancora indagato nel procedimento penale da oltre sette mesi, per aver cercato di svolgere al meglio il proprio servizio e cercato di bloccare uno scooter in fuga, è un brutto segnale per chi è alla guida, 24 ore su 24, di una Gazzella o di una Volante. Sottolinea Paoloni “Serve una norma a tutela degli operatori delle forze dell’ordine”. 

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PRIMO INCONTRO AREA DIRIGENZIALE

Si è svolto nel pomeriggio del 26 giugno presso il Ministero della Funzione Pubblica a Palazzo Vidoni il tanto atteso tavolo per i lavori dell’area negoziale dei Dirigenti.

Molti i nodi da sciogliere anche se è stato importante dare avvio alla contrattazione. 

In premessa va ricordato  che l’art. 46 del d.lgs 95 del 2017 riconosce al tavolo l’esclusiva competenza dei trattamenti economici accessori e gli istituti normati dei Dirigenti delle Forze di Polizia e delle Forze Armate;

La riunione con la delegazione tecnica dei ministeri competenti e le organizzazioni sindacali civili e militari può essere definito un incontro preliminare volto a stabilire l’approccio metodologico con cui procedere, considerato che si dovranno  trattare  due trienni abbondantemente trascorsi: il 2018 – 2020 e il 2021 – 2023.

Un aspetto fondamentale per proseguire fattivamente i lavori del tavolo  è comprendere le risorse disponibili per ciascun triennio e se vi è la volontà di chiudere in rapida successione le due tornate contrattuali e avviare immediatamente il triennio 2024 – 2026.

Chiariti questi aspetti tecnici procedurali si potranno portare al tavolo proposte concrete attraverso una piattaforma con le priorità individuate dal SAP.

Tuttavia, siamo convinti che l’avvio dell’area negoziale rappresenti una grossa opportunità per cercare, con le risorse disponili, di avviare un percorso per dare il giusto e legittimo riconoscimento ai Dirigenti della Polizia di Stato per premiare principalmente i livelli di responsabilità in base alla funzione.

In linea generale abbiamo anticipato alcune priorità da cui partire: 

  • Si dovrà onorare l’impegno assunto durante i lavori del contratto dei ruoli ordinari, ovvero istituire l’indennità di autorità di pubblica sicurezza per i dirigenti;
  • Vanno perequate tutte le indennità riconosciute contrattualmente agli agenti, Sov.ti, ispettori e commissari, a partire dalla presenza qualificata che non potrà essere inferiore alle € 17,00;
  • In materia di missioni e trasferimenti è necessario, anche in questo caso, uniformare l’istituto al contratto dei ruoli ordinari. Trovare una soluzione ai costi sostenuti per locazione degli immobili nei casi di trasferimento d’ufficio. Attualmente viene rimborsata indistintamente la somma di circa € 530,00 mensili.  È di tutta evidenza che il costo di locazione non è uguale in tutte le città del Paese. Il costo di locazione a Venezia, Milano, Roma, ecc non è certamente uguale ad altre realtà territoriali. Pertanto, il SAP ha chiesto che vengano stabiliti parametri di rimborso diversificati stabiliti in base a indici ufficiali quali quelli fissati dall’ISTAT.
  • Per la parte normativa è necessario riconoscere anche ai dirigenti la possibilità di fruire delle aggregazioni temporanee  per gravi motivi, del congedo solidale e permessi brevi.

I lavori del tavolo dovrebbero riprendere a breve e ci aspettiamo anche da parte dell’Amministrazione che vengano messe sul tavolo le prime proposte.