Cari colleghi,
oggi voglio accennarvi di due questioni, per noi molto importanti.
La prima è che la nostra proposta per abbattere i tempi di attesa dei rimborsi per spese mediche e legali in caso di infortuni è arrivata in Parlamento. Venerdì mattina è uscito un lungo pezzo su il Giorna
le nel quale abbiamo illustrato le linee principali del disegno di legge che trovate sintetizzate anche nel pezzo a pag. 2.
Sappiamo tutti, purtroppo, che questa vicenda è in ballo da moltissimo tempo e non è mai stato fatto nulla per affrontare e risolvere il problema alla radice. Noi ci stiamo provando, con i mezzi a nostra disposizione, e siamo estremamente soddisfatti che la gran parte dei partiti ci abbia dimostrato il suo appoggio. A questo punto ci aspettiamo anche un’iniziativa di governo in tal senso, per mettere definitivamente la parola fine a quella che in certi casi rappresenta una vera e propria vergogna contro gli operatori delle forze dell’ordine.
Sul nostro sito www.sap-nazionale.org potete trovare il testo del disegno di legge, presentato dalla Lega nord. Appena ce li invieranno, pubblicheremo anche gli altri.
Il secondo argomento di cui voglio parlarvi riguarda l’annunciata chiusura dei presidi di Polfer e Poi strada, anche alla luce della riunione che si è svolta giovedì pomeriggio scorso alla presenza del prefetto Roberto Sgalla.
Questa è una battaglia che il Sap ha portato avanti per tre anni in solitaria, contro tutto e contro tutti.
Tutto il fronte consortiero ha “leccardamente” assecondato la precedente gestione del Viminale, Alfano-Pansa, e non ha mai preso una posizione forte contro. Per verificare quanto dico è sufficiente fare una ricerca sul web.
C’è una cosa, però, che comincia a farci pensare che i nostri sforzi siano andati a buon fine … e che comunque il progetto di chiusura subirà un forte ridimensionamento. Questa sensazione è dovuta al diverso comportamento delle altre sigle sindacali, che ultimamente sembra stiano facendo i “pierini” saltando sul treno in stazione, ossia cominciando a inveire contro la chiusura degli uffici con dichiarazioni e comunicati vari. Cos’è cambiato? Forse il risultato è a portata di mano?
O forse, dopo la batosta elettorale, questa maggioranza non ha intenzione di perdere ulteriori consensi sul fronte della sicurezza chiudendo centinaia di presidi? A voi la risposta, cari colleghi, ma verificate chi ha fatto davvero, quando e come. Il Sap da tre anni è sulle piazze per combattere questa battaglia.
Ben vengano anche i furbetti dell’ultimo secondo.
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