GIACOMO LEONE: LA POLIZIA, LA PUGLIA, LA FIDAL E QUEL RECORD ANCORA IMBATTUTO...

GIACOMO LEONE: LA POLIZIA, LA PUGLIA, LA FIDAL E QUEL RECORD ANCORA IMBATTUTO…

Allegata a questa news c’è la bella e lunga intervista che il giornalista Valerio Nisi di “petroliomag.it” ha fatto al nostro Giacomo Leone. Come Ufficio Stampa, non potevamo non...
284605 02: Italian Giacomo Leone crosses the finish line November 3, 1996 in New York City. Leone was the first man to finish the annual event that runs twenty-six miles through all five boroughs, starting in Staten Island and finishing in Central Park. (Photo by Evan Agostini/Liaison)

Allegata a questa news c’è la bella e lunga intervista che il giornalista Valerio Nisi di “petroliomag.it” ha fatto al nostro Giacomo Leone. Come Ufficio Stampa, non potevamo non rivolgere al nostro collega e tesserato, alcune domande, rivolte, lo ricordiamo per i non appassionati di Atletica Leggera, ad uno dei più grandi esponenti dell’intera storia dell’Atletica Leggera Italiana e mondiale.

 

Periodo di celebrazioni: neo vice ispettore e recente conferma a Presidente della FIDAL Puglia ottenuta con l’83% dei suffragi: “Oggi è il mio primo giorno da Vice Ispettore. Sono contento. Come pure essere rieletto con un tale suffragio mi rende davvero orgoglioso. Non è facile l’attività politica, e vedere i consensi che arrivano dalla base significa molto per me. Non è facile conquistare la fiducia di chi ti deve poi votare, e devi impegnarti giorno dopo giorno. Amo parlare dopo i fatti, forse questo mi ha premiato”.

E a proposito di fatti, in quattro anni parliamo di 300 nuovi tecnici formati e tante nuove strutture per la pratica dell’Atletica Leggera in Puglia: “Mi sento molto coinvolto. Questa è la mia terra, e nei prossimi 4 anni voglio continuare ad impegnarmi al massimo per i giovani della Puglia. Vorrei tanto che capissero che lo sport è salute, disciplina, e che con la perseveranza e l’impegno si raggiungono i massimi risultati. Certo, ci vogliono anche le strutture adatte, e per questo, non abbasserò certo la mia attenzione”.

Era molto più facile gareggiare piuttosto che gestire la politica sportiva?: “Assolutamente si! Sapevi chi erano i tuoi avversari, quanto valevano e ti allenavi. Oggi è molto diverso, tanti gli aspetti da curare, da valutare. E soprattutto da studiare. Ecco, reputo giusto che nello sport chi ha gareggiato a certi livelli occupi poltrone politiche, ma a patto che si metta d’impegno a studiare. Faccio un esempio: studiare anche le leggi europee e capire perchè in Italia tutti i fondi PON a disposizione della scuola, non vengono mai utilizzati per lo sport. Assurdo”.

Leone, ma lo sà che un poliziotto italiano, fresco Vice Ispettore, è stato l’ultimo atleta europeo ad aver vinto la Maratona di New York nel lontano 1996?: “Ricordo tutto. Ero un pazzo convinto che avrebbe vinto la Maratona più importante al mondo. L’avevo capito nove mesi prima!”

Ci racconti!: “Avevo partecipato con Sergio Baldini (ndr, altro campione italiano, ex FFOO anche lui, che vinse la Maratona alle Olimpiadi di Atene nel 2004) ai mondiali di mezza maratona. La mezza maratona è qualcosa di diverso. Allenante, ma diverso. Eppure arrivai nono, un ottimo risultato per chi come me era più preparato per la maratona. E ricordo che Baldini che vinse il titolo. Pensai che se quelli erano i miei tempi, allenandomi bene avrei fatto qualcosa di importante a New York”.

E così è andata!: “Ricordo i tifosi di New York che lungo tutto il percorso mi incitavano “Go Italy, Go Italy” e io volavo. Mi sentivo troppo bene, e quando tagliai il nastro all’arrivo dissi “cosa ho combinato!”.

In effetti l’hai combinata talmente grossa che da quel lontano 1996, in tutta Europa, non c’è riuscito più nessuno. Perchè?: “Gli atleti del continente africano hanno basi ottime, allenatori europei, ma una condizione che da noi non trovi quasi più: hanno fame di vittoria. Fame vera. E quella fa la differenza. E poi, parlo della nostra Italia, non esiste più quel meraviglioso serbatoio chiamato Giochi della Gioventù. Negli anni 80 selezionavi più di 150.000 atleti, oggi non si arriva nemmeno ad un decimo”.

 

La nostra breve intervista finisce qui, grati a Giacomo Leone, di averci regalato momenti di bellissima emozione sportiva. Di seguito l’intervista del giornalista Valerio Nisi.

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