Entriamo nel merito: non essendo prevista un’apposita mensa di servizio ad Imola, sono stati regolarmente distribuiti agli aventi diritto i ticket restaurant relativi ai servizi svolti nel bimestre maggio/giugno 2016, riportando sugli stessi nuovamente la scrittura di dati personali e sensibili del dipendente.
Sul frontespizio dei buoni pasto si legge chiaramente: “MINISTERO DELL’INTERNO – COMM.TO IMOLA – COGNOME E NOME – NUMERO DI MATRICOLA”.
E’ assurdo! Tale problematica non è affatto nuova, essendo stata già segnalata e rappresentata in passato in diverse annualità dal 2001 al 2010, in quanto lesiva della privacy dei dipendenti e fonte di difficoltà di usufrutto degli stessi, soprattutto in occasione di servizi riservati.
Attualmente, inoltre, è di lapalissiana evidenza la pericolosità della dispersione incontrollabile dei dati anagrafici dei poliziotti, poiché i ticket vengono consegnati ai pubblici esercenti.
Vieppiù: la condotta dell’Amministrazione, in questo frangente, comporta una aperta violazione della normativa in tema di riservatezza, compreso il Codice della Privacy senza alcun motivo giustificato.
Se questa situazione dovesse continuare a sussistere diverrebbe obbligatorio coinvolgere il Garante della Privacy per inibire un comportamento che reputiamo inaccettabile, al fine di ristabilire la piena legalità.
La nota inviata al Ministero
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