VILIPENDIO ALLA POLIZIA DI STATO NEL CORSO DEL GAY PRIDE. ABBIAMO SCRITTO AL CAPO GABRIELLI

VILIPENDIO ALLA POLIZIA DI STATO NEL CORSO DEL GAY PRIDE. ABBIAMO SCRITTO AL CAPO GABRIELLI

Durante la recente manifestazioni organizzata dalla comunità LGBT, e meglio nota come “Gay Pride”, tale Cathy La Torre, ex consigliere comunale al comune di Bologna e avvocato, ha indossato...

Durante la recente manifestazioni organizzata dalla comunità LGBT, e meglio nota come “Gay Pride”, tale Cathy La Torre, ex consigliere comunale al comune di Bologna e avvocato, ha indossato una t-shrit con la scritta “Frociaria di Stato”, utilizzando il font e i colori di istituto. Un chiaro ed inequivocabile riferimento all’Istituzione della Polizia di Stato, al quale ha prestato il fianco una Senatrice della Repubblica, Monica Cirinnà, fotografata sorridente accanto all’attivista LGBT che ha indossato la maglietta.
Abbiamo raccolto le foto che la stessa La Torre ha diffuso sui social e le abbiamo allegate alla lettera appena inviata al Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli che, tempo fa, ha inteso procedere amministrativamente nei confronti dell’ex Segretario Generale del Sap Gianni Tonelli, quando negli ambiti di una trasmissione televisiva di approfondimento giornalistico, ebbe a presentarsi con la maglietta ufficiale del Sap, riportante il logo “I Love Polizia” che bene evidenziava l’estraneità con la polo in dotazione, ma soprattutto interpretava un sentimento di amore verso l’istituzione.
Vorremmo capire se il signor Capo riterrà di prendere provvedimenti avverso i responsabili di questo scempio lesivo dell’onorabilità e dignità di centinaia di migliaia di uomini e donne in divisa.

L’auspicio è che  questo ennesimo affronto all’intero corpo della Polizia di Stato, avallato anche da alcuni personaggi politici, non passi inosservato e non finisca nel silenzio e nell’indifferenza in nome di uno scellerato politicamente corretto.

Le libertà sono sacrosante e vanno riconosciute e difese sempre. Ma non esiste alcuna libertà in nome della quale, si possa essere legittimati ad offendere e irridere una Istituzione dello Stato.

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