(ANSA) – VARESE, 10 SET – ‘Ho sentito che il sindacato di polizia Sap dice che questi hanno intenzione di uccidere: io temo sia cosi’, perche’ quando si prendono le bombe carta, le molotov, i massi da lanciare addosso a poliziotti e carabinieri si ha intenzione di uccidere’: lo ha detto il ministro Maroni Parlando delle manifestazioni per il cantiere Tav in Val di Susa.
‘Lo avevo detto e lo ribadisco – ha aggiunto il ministro – questa e’ la mia opinione’.
(ANSA) YN9-LH 10-SET-11 12:08
Tav/ Maroni: Antagonisti vogliono uccidere, ma si rassegnino
Varese, 10 set. (TMNews-APCOM) – Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ribadisce che tra i manifestanti della Val di Susa contro la Tav c’e’ chi ha “intenzione di uccidere”. Lo ha detto a margine dell’inaugurazione della Fiera di Varese. “Ho sentito il sindacato di polizia Sap, che dice che questi hanno intenzione di uccidere, temo che sia cosi’ – ha detto il responsabile del Viminale – perche’ quando si prendono le bombe carta, le molotov e i massi da lanciare addosso a poliziotti e carabinieri, si ha intenzione di uccidere”, ha proseguito il ministro. “Io lo avevo gia’ detto e lo ribadisco, pero’ siamo assolutamente determinati e in grado di gestire la situazione. Andiamo avanti, questi si rassegnino, l’opera continuera’”.
Maroni ha infine aggiunto di avere sulla scrivania “una serie di valutazioni che mi sono state sottoposte dalla Prefettura di Torino in occasione dell’ampliamento del cantiere che ci sara’, seguiamo ora per ora l’evoluzione della situazione in Val di Susa”. Asa/Ydm 101215 set 11
TAV: SAP, PARTE DEL MOVIMENTO VUOLE IL MORTO
(ANSA) – TORINO, 10 SET – ‘In Valdisusa una parte del movimento attacca le forze dell’ordine solo per uccidere, si vuole il morto’: e’ quanto afferma Massimo Montebove, consigliere nazionale del sindacato di polizia Sap per il Piemonte, all’indomani dei nuovi scontri avvenuti nella valle. Secondo il sindacato, ‘bisogna cambiare le regole di ingaggio. Servono arresti, sentenze rapide e punizioni esemplari’.
‘Ormai in Valdisusa non possiamo piu’ parlare di protesta violenta contro l’alta velocita’, ma di guerriglia organizzata portata avanti con armi e strumenti che mirano ad uccidere qualche appartenente alle forze dell’ordine. Una parte del movimento No Tav vuole e desidera il morto. Per fronteggiare questi delinquenti, prima che succeda qualcosa di irreparabile a qualche poliziotto o carabiniere, bisogna agire e intervenire con forza. Da qualche settimana il numero complessivo di uomini impiegati e’ diminuito – spiega Montebove – e la maggior parte dei servizi operativi vengono garantiti dagli uomini del Reparto Mobile di Torino, che sono letteralmente sfiniti per i tanti impieghi. Crediamo che occorra, invece, rafforzare i nostri presidi, anche coinvolgendo finalmente l’esercito’ (ANSA)
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Valdisusa: la nostra richiesta di risarcimento
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