Si rafforzerà il già collaudato percorso di tutela della salute per gli operatori della Polizia di Stato con gli ottantuno nuovi medici distribuiti in 17 specialità, alla fine del concorso pubblico bandito dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno attraverso la Direzione Centrale di Sanità della Polizia di Stato. Con i 30 medici specialisti in Medicina del Lavoro, 15 in Medicina Legale, 6 in Cardiologia, 7 in Psichiatria, 2 in Otorinolaringoiatria, 2 Oftalmologia, 3 in Ortopedia, 2 in Medicina dello Sport, 1 in Patologia Clinica, 1 in Dermatologia, 3 in Endocrinologia, 1 in Medicina Interna o equipollenti, 2 in Chirurgia Generale o equipollenti, 2 in Anestesia e Rianimazione, 2 in Malattie Infettive, 1 in Radiodiagnistica 1 in Igiene ci sarà un monitoraggio attento e scrupoloso di tutte le condizioni che nel corso del servizio istituzionale potranno compromettere la salute dei poliziotti in qualsiasi settore prestino la loro delicata attività. Per il Direttore Centrale di Sanità, Dirigente Generale Fabrizio Ciprani, 59 anni neo promosso a questa importantissima funzione, è il primo concorso,nella storia del Corpo, con cui vengono selezionati medici già in possesso di specializzazioni non scelte a caso per la Polizia di Stato rispetto al passato quando per la partecipazione veniva richiesto solo il possesso e l’abilitazione professionale all’attività di Medico Chirurgo. ll campo di attività delle Forze di Polizia non è più limitato alla mera conservazione dell’esistente, tipica dell’opera di vigilanza, ha precisato il prof. Ciprani, specialista in Medicina Legale, del Lavoro ed Oncologia, nonché docente alle Facoltà di Medicina e Chirurgia e di Farmacia dell’Università Statale La Sapienza di Roma, ma si è da tempo spostata verso compiti sociali, quali le attività di soccorso, di pronto intervento, di informazione al pubblico, che comportano altri tipi di rischio, diversi da quelli tradizionalmente codificati. Con una platea di professionisti sanitaria così composita, la salvaguardia della salute degli operatori della Polizia di Stato Italiana consolida la sua posizione di leadership già ampiamente riconosiuta a livello internazionale quale punto di riferimento certo scientificamente accreditato. In un momento in cui si propongono revisioni critiche sul ruolo delle procedure diagnostiche del medico competente ed il futuro della prevenzione in ambito lavorativo, la recente scelta operata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza punta su aspetti innovativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, centrando l’attenzione sulla integrazione e sinergia dei saperi medico-specialistici senza trascurare aspetti di altra natura organizzativi, ergonomici e formativi.
Domenico Della Porta
Docente di Medicina del Lavoro
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