Le notizie di cronaca ci consegnano ancora una grave aggressione avvenuta grazie all’utilizzo dello spray al peperoncino. Quello che doveva essere un mezzo di difesa, sta purtroppo trasformandosi in strumento per stordire le vittime per poi aggredirle e rapinarle. Come ricordiamo, l’episodio più triste ed eclatante avvenne nella discoteca di Corinaldo nel dicembre scorso: una banda dedita in maniera sistematica alle rapine in discoteca con lo spray al peperoncino creò il panico nella folla assiepata per assistere ad un concerto. Il bilancio fu tragico: sei vite spezzate dall’assurdità di tali gesti. La notte scorsa invece, alcuni turisti sono aggrediti da quattro extracomunitari, probabilmente marocchini. Succede in Versilia sul Lido di Camaiore; stavolta il bilancio non è tragico, ma la gravità dell’episodio non va sottovalutata. Ne è convinto anche il nostro Segretario Nazionale Michele Dressadore, intervenuto sull’argomento. Non va demonizzato lo spray al peperoncino in sé, sostiene Dressadore, che spesso si è rivelato utile strumento di difesa. Bisogna però regolamentare la materia, ad esempio elevando l’età per l’acquisto da 16 a 18 anni oppure rendendo tracciabili le bombolette, potendo poi risalire eventualmente all’acquirente. Tutte misure necessarie, così come il rafforzamento dei controlli, attuabili con politica di potenziamento degli organici delle Forze dell’Ordine e un sistema giudiziario che possa garantire la certezza della pena.
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