26 Agosto 2010
Due colleghi feriti, auto in fiamme (tra le quali una gazzella
dei Carabinieri) e bombe carta: circa 400 ultra' dell'Atalanta hanno
messo in scena, nella serata del 25 agosto, una violenta protesta
contro il ministro Maroni che stava partecipando ad una festa della
Lega Nord a Bergamo. Obiettivo: contestare la tessera del tifoso.
Il
Sap, nell'esprimere massima solidarieta' e vicinanza ai colleghi
feriti, ritiene necessario e fondamentale proseguire sulla strada
intrapresa dal Viminale, senza farsi intimorire da niente e da
nessuno.
Chi ha interesse ad andare allo stadio pacificamente non vive
come una schedatura la tessera del tifoso.
Il problema, come e' noto,
nasce negli ambienti di minoritarie frange ultra' che pretendono da
sempre, attraverso la garanzia dell'anonimato, di trasformare gli
stadi in campi di battaglia.
Senza dimenticare che coloro che sono
colpiti da Daspo non possono, giustamente, ottenere la tessera del
tifoso e quindi neppure accedere agli impianti sportivi.
Noi siamo e
resteremo sempre dalla parte dei colleghi e dalla parte di quei
pacifici cittadini – per fortuna, la maggioranza – che vanno a vedere
una partita di calcio per divertirsi e non per commettere violenze o
spaccare la testa ai Poliziotti!
dei Carabinieri) e bombe carta: circa 400 ultra' dell'Atalanta hanno
messo in scena, nella serata del 25 agosto, una violenta protesta
contro il ministro Maroni che stava partecipando ad una festa della
Lega Nord a Bergamo. Obiettivo: contestare la tessera del tifoso.
Il
Sap, nell'esprimere massima solidarieta' e vicinanza ai colleghi
feriti, ritiene necessario e fondamentale proseguire sulla strada
intrapresa dal Viminale, senza farsi intimorire da niente e da
nessuno.
Chi ha interesse ad andare allo stadio pacificamente non vive
come una schedatura la tessera del tifoso.
Il problema, come e' noto,
nasce negli ambienti di minoritarie frange ultra' che pretendono da
sempre, attraverso la garanzia dell'anonimato, di trasformare gli
stadi in campi di battaglia.
Senza dimenticare che coloro che sono
colpiti da Daspo non possono, giustamente, ottenere la tessera del
tifoso e quindi neppure accedere agli impianti sportivi.
Noi siamo e
resteremo sempre dalla parte dei colleghi e dalla parte di quei
pacifici cittadini – per fortuna, la maggioranza – che vanno a vedere
una partita di calcio per divertirsi e non per commettere violenze o
spaccare la testa ai Poliziotti!
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