Nel pomeriggio di ieri 22 settembre, finalmente in presenza, sono ripresi i lavori del Tavolo permanente di confronto in tema di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ha presieduto l’incontro il Direttore della Direzione Centrale di Sanità dr. Fabrizio Ciprani coadiuvato dal Dirigente Superiore Medico dr. Fabrizio Giuseppe Venturini, presente per l’Ufficio Relazioni Sindacali il dr. Caradonna Andrea. Con soddisfazione, abbiamo appreso che l’applicativo gestionale – strumento informatico a disposizione dei Datori di Lavoro per coadiuvarli nella compilazione del Documento di Valutazione dei Rischi – è stato già utilizzato a Roma ed ha confermato la propria utilità e facilità di utilizzo. Il Direttore Ciprani ha evidenziato, senza mezzi termini, che il Decreto n.127 del 21 agosto 2019, che nelle intenzioni doveva rappresentare il regolamento applicativo del Decreto Legislativo 81/2008 (T.U.S.), non solo non ha risposto alle aspettative, ma rappresenta un ostacolo insormontabile alle tante e pressanti esigenze del nostro Comparto. A chiare lettere, il Direttore ha manifestato l’intenzione dell’Amministrazione di propiziare una riscrittura del Decreto applicativo che entri concretamente nel merito dei nostri ambienti di lavoro e, soprattutto, nei nostri scenari operativi e che sia esclusiva per la nostra professione, unica nel suo genere e non paragonabile con altre. A titolo esemplificativo ha menzionato il paradosso dei colleghi che trascorrono almeno sei ore di servizio seduti nell’autovettura di servizio, ma che per la norma non sono in un ambiente di lavoro; più in generale, il vuoto normativo che non considera ogni situazione in cui il poliziotto, invece di allontanarsi dalla fonte del pericolo, deve avvicinarla, valutarla, gestirla e, quando possibile, risolverla. Il T.U.S. non considera la specificità del nostro mestiere e il decreto applicativo per le Forze di Polizia non può ignorare un rimando a protocolli operativi, misure di sicurezza e a regole di ingaggio, nelle frequenti situazioni in cui gli operatori sono obbligati ad intervenire. Inoltre, dovrà prevedere direttive da osservare per la gestione degli eventi critici, con chiaro riferimento al fenomeno del suicidio, tristemente attuale in questo periodo. Non da ultimo il Direttore ha rappresentato che per la formazione di tutte le figure del T.U.S., si debbano prevedere percorsi più conferenti alla nostra specificità e quindi più snelli e maggiormente fruibili. Il S.A.P. ha ribadito e confermato che il Decreto attuativo in argomento sin da subito è apparso come un contenitore vuoto e quindi non può che ritenersi soddisfatto dall’orientamento propositivo dell’Amministrazione esplicitato dal Direttore Ciprani. La nostra O.S. da decenni invoca la redazione e l’applicazione di regole di ingaggio precise che anche negli scenari operativi maggiormente critici, possano guidare gli operatori nelle proprie scelte, nei pochi istanti che hanno a disposizione. Pertanto, se il progetto, ambizioso quanto complesso, di articolare un nuovo decreto applicativo del T.U.S. porterà nella direzione prospettata la nostra O.S. si renderà disponibile a fornire il proprio contributo, non solo in termini di idee.
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