Continuano i lavori con cadenza bimensile del “Tavolo per la prevenzione e gestione delle cause di disagio per il personale della Polizia di Stato”. Il SAP partecipa con un proprio componente il quale oltre ad essere un appartenente alla nostra Amministrazione è anche iscritto all’albo degli psicologi.
La nostra intenzione è quella di accendere un faro sui disagi dei nostri colleghi e tentare di proporre delle strade, concrete e tangibili, per permettere a noi tutti di vivere la quotidianità lavorativa o anche privata, con le sue gioie e i suoi dolori, nel modo migliore possibile.
Il primo importante risultato che il tavolo sta realizzando è quello della modifica dell’articolo 48 DPR 782/85, ossia la procedura che prevede la sospensione dal servizio con ritiro di pistola e tesserino in presenza di qualsiasi patologia di natura psichica. Tale procedura sarà conservata solo per le situazioni più gravi e conclamate di disagio, mentre negli altri casi, attraverso l’introduzione dall’art. 48 bis sarà possibile accedere ad un sostegno per un breve periodo, senza timore che ciò si traduca automaticamente e irrimediabilmente nel fatidico “non sei idoneo al servizio di Polizia”. Il nuovo articolo 48 bis, scorporando i tre elementi “arma, “tessera” e “qualifica” permette di lasciare all’operatore tessera e qualifica, di modo che egli possa svolgere il suo servizio internamente, percependo lo stesso stipendio e conservando la stessa dignità di individuo che appartiene al suo gruppo di lavoro, alla stessa grande famiglia, di cui mantiene l’identità sociale. Questo è un grandissimo traguardo di cui siamo stati promotori da subito e diamo atto all’Amministrazione del suo impegno per questo scopo.
Resta un problema però. Un problema non da poco. Se permettiamo ai poliziotti di chiedere un sostegno senza che vi siano conseguenze sulla carriera o sul mantenimento del posto di lavoro, dobbiamo anche dar loro la possibilità di rivolgersi ad uno specialista. Nello scorso comunicato abbiamo segnalato l’iniziale volontà dell’Amministrazione di quadruplicare il numero degli psicologi interni. Se consideriamo che l’organico attuale prevede un massimo di 40 unità, si sarebbe dovuto realizzare un organico di circa 160 specialisti. Questo numero sarebbe assolutamente adeguato a coprire le esigenze in tutte le province d’Italia e garantire la presenza degli stessi alle selezioni e negli istituti d’istruzione. L’Amministrazione successivamente ha poi deciso che il numero degli psicologi aumenterà di sole 70 unità entro il 2027 e saranno solo 17 le Questure che li vedranno negli Uffici sanitari. I colleghi appartenenti a zone diverse si dovranno quindi rivolgere ai coordinamenti sanitari (indipendentemente che questi siano collocati in una provincia limitrofa oppure in una che dista 500 km!). L’idea dell’Amministrazione è quella di creare degli spazi di ascolto articolati in tre modalità diverse: una Helpline, per cui gli psicologi della Polizia sono disponibili a rispondere a turno; uno spazio di ascolto virtuale, con postazioni ubicate nei 7 Uffici di Coordinamento Sanitario e in 17 Uffici Sanitari Provinciali, nonché uno spazio di ascolto in presenza che però, come già detto, non è offerto a tutti. Invece il nostro intento è quello di presentare un servizio in cui la persona che si trova in un periodo di disagio, sia aiutato a 360 gradi. Può capitare a tutti che un singolo evento come, ad esempio, la fine di una relazione sentimentale, oppure eventi multipli quali difficoltà economiche miste a problemi coniugali, portino ad uno stato in cui si necessita di una pausa dalle responsabilità quotidiane. Così come le auto di Formula 1 tornano ai box per un pit-stop (senza conseguenze per la gara!), grazie all’atteso articolo 48 bis, ci si può affidare ad un aiuto, per poter fare un punto della situazione e poi ripartire in maniera più equilibrata, avendo preso consapevolezza di come affrontare la nuova condizione con il giusto spirito. Alcuni eventi della vita richiedono un breve periodo di adattamento al cambiamento, come la nascita di un figlio, dover assistere un famigliare per sopraggiunta malattia/disabilità fisica o essere colpiti da un lutto improvviso. Un servizio molto utile per chi ne faccia richiesta. Un servizio che funziona nel momento in cui si hanno a disposizione specialisti per tutti e in tutte le province, altrimenti ci troveremmo con una macchina che si ferma ai box e poi riparte senza il cambio gomme, cioè con le stesse di prima, solo un po’ meno roventi…
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