Ieri il Sap, con il Segretario Generale Stefano Paoloni, ha preso parte ad un dibattito sul taser, organizzato negli ambiti della presentazione del libro “The End of Killing”, dell’americano Rick Smith, Ceo Founder della Axon, azienda che ha brevettato e prodotto il taser negli Stati Uniti. Presente anche l’amministratore delegato dell’Azienda Axon in Italia.
Il tavolo di discussione, moderato da Giuseppe Di Piazza, direttore del Corriere della Sera di Roma, ha visto l’intervento di Rick Smith, Stefano Paoloni e il comandante generale della Polizia Locale di Venezia, Marco Agostini.
Smith ha spiegato come è nata l’idea di brevettare e produrre il taser. Gli Stati Uniti sono il paese che registra più morti a seguito di ferite da arma da fuoco, soprattutto per quanto riguarda gli interventi delle Forze di Polizia. Avendo lo stesso Smith, patito la perdita di alcuni cari amici, morti in seguito a ferita di arma da fuoco, ha deciso di ideare uno strumento che permetta la risoluzione dell’intervento di Polizia, evitando decessi. Da qui, appunto, l’idea di uno strumento non letale, quale il taser, con l’auspicio che diventi l’arma del futuro. Nel corso del suo intervento, Smith ha fornito dei dati molto interessanti: per quanto riguarda eventuali “errori” nell’utilizzo dello strumento, lo stesso ha registrato una proporzione di 3 eventi falliti su circa 1000 utilizzi, dovuti per lo più, ad una sbagliata messa in funzione dello strumento o all’abbigliamento indossato dal soggetto, attraverso il quale i dardi del taser non sono riusciti a penetrare.
Per quanto riguarda i decessi invece, ne sono stati registrati 5 su 20.000 utilizzi del taser, dovuti a cadute dei soggetti colpiti da superfici molto alte; traumi al capo durante la caduta o sopravvenuta complicazione cardiaca su soggetto in procinto di overdose di cocaina.
Per il resto, è stato registrato che per ogni decesso, sono 70 le persone salvate, rispetto allo sfollagente che in America cagiona molte più lesioni e su stessa proporzione conta oltre 700 feriti.
Un dibattito molto interessante in cui il Segretario Generale Stefano Paoloni, ha ribadito l’importanza di dotare di questo strumento le nostre Forze di Polizia, anche alla luce degli importanti risultati registrati durante la fase di sperimentazione. È stata infatti registrata una incredibile funzione di dissuasione: gli agenti solo mostrando lo strumento, sono riusciti a bloccare il soggetto, in quanto questo alla vista del taser ha desistito dall’opporre resistenza o commettere violenza.
Paoloni ha altresì ribadito la situazione di emergenza che vivono le Forze dell’Ordine, a causa di continue aggressioni ai loro danni. Secondo una nostra personale stima, frutto di segnalazioni e documentazione degli episodi, dal 1 giugno ad oggi, 18 giugno, sono state 26 le aggressioni nei confronti delle forze dell’ordine, con un totale di 46 operatori costretti a ricorrere alle cure mediche. Parliamo di 46 uomini aggrediti in 18 giorni, ovvero circa 2/3 feriti ogni giorno. Su 26 aggressioni registrate, ad oggi, 3 sono state commesse da italiani e le restanti 23 da cittadini stranieri per lo più irregolari.
Essere dotati di taser, dunque, è fondamentale, così come – sempre secondo quanto esposto da Paoloni – essere dotati di bodycam per garantire la massima trasparenza e riprendere ogni momento dell’intervento per dissipare ogni dubbio e non prestare il fianco a strumentalizzazioni o false denunce.
La sperimentazione del taser, prevista dal Decreto Sicurezza, è stata anche estesa alle polizie locali dei comuni con abitanti superiori a 100.000. Il primo comune italiano che ha deciso di dotare la Polizia Municipale di taser, è quello di Venezia. A tal proposito, il Comandante della Polizia Locale Marco Agostini, ha spiegato quanto sia importante essere dotati di taser, per disincentivare atteggiamenti sconsiderati da parte dei soggetti fermati, essendo la Polizia Locale, sovente chiamata alla gestione di persone violente che potrebbero comportare il rischio di aggressione.
Altro aspetto molto importante è stato quello trattato dall’Amministratore Delegato della Axon per l’Italia: a differenza di quanto qualcuno sostiene, esistono circa 800 studi, anche del Ministero della Salute, sull’utilizzo del taser e su ciò che lo rende uno strumento di successo, ovvero un’arma non letale.
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