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«Per anni abbiamo denunciato la mancanza di uomini per la trattazione della Rotta Balcanica e adesso finalmente vediamo arrivare degli uomini per la chiusura di Schengen». Lo ha affermato Lorenzo Tamaro, Segretario Provinciale del SAP di Trieste, intervistato da ‘Telequattro’, precisando che si tratta di «un numero elevato, sicuramente importante di arrivi da parte delle altre città, un numero idoneo per poter gestire l’ordinario, cioè quello che noi chiediamo da anni, forse non sono sufficienti per poter garantire la chiusura di Schengen. Sono gli uomini che avremmo la necessità di avere in forma permanente per poter contrastare la Rotta Balcanica, per sigillare e chiudere bene il dispositivo Schengen credo che siamo ancora un po’ con numeri inferiori a quello che sarebbe il necessario». In materia di allerta terrorismo e controlli, Tamaro ha accompagnato la troupe di Agorà al confine tra Italia e Slovenia, più precisamente a San Dorligo della Valle, per un sopralluogo. Oltre ad avere ribadito che «la Rotta Balcanica è un problema che ci affligge da più di 15 anni», il Segretario provinciale del SAP – notando i vari documenti e biglietti lasciati a terra – ha precisato che coloro che attraversano il confine passando dai boschi «abbandonano qualsiasi prova riconducibile al loro percorso».
«Ben vengano più agenti e mezzi che bisognerebbe mantenere sempre per un controllo migliore delle vie di accesso dei migranti – aveva detto ieri Tamaro, come riportato da diverse emittenti dopo la notizia dei venti migranti rintracciati a Trieste e poi portati nell’edificio adibito ai riconoscimenti e alle richieste di asilo –Purtroppo però non possiamo autonomamente respingere in Slovenia queste persone. I venti rintracci di questa mattina sono stati trattenuti in Italia come facevamo nei giorni scorsi e il fatto che ora non li possiamo respingere è un controsenso».
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