SUICIDI TRA LE FORZE DELL’ORDINE. SERVE UN PERCORSO DI SOSTEGNO PIU’ SPECIFICO

SUICIDI TRA LE FORZE DELL’ORDINE. SERVE UN PERCORSO DI SOSTEGNO PIU’ SPECIFICO

Il terzo suicidio, effettuato da un operatore appartenente alle Forze dell’Ordine in pochi giorni. C’è ancora molto da fare. Ieri a compiere il gesto estremo il sottotenente Luciani appartenente...

Il terzo suicidio, effettuato da un operatore appartenente alle Forze dell’Ordine in pochi giorni. C’è ancora molto da fare. Ieri a compiere il gesto estremo il sottotenente Luciani appartenente all’Arma dei Carabinieri, mentre il giorno prima il poliziotto Servodio lo aveva preceduto.
Un argomento troppo delicato, che meriterebbe più attenzione da parte delle Istituzioni. Dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: «Da tre anni è attivo un tavolo per contrastare queste situazioni, ma serve un lavoro più concreto. Il percorso di sostegno deve essere riformato con colloqui annuali e uno psicologo per provincia. Oggi chi manifesta problemi viene sospeso da servizio: si finisce con l’isolare ancora di più chi cerca aiuto. Da più di un anno è bloccata una norma che prevede invece il ritiro dell’arma, ma non la sospensione. E’ ora di sbloccarla».

 

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