15 Maggio 2010
Il SAP ha ottenuto una importante vittoria in favore di un collega che era stato ingiustamente penalizzato ed escluso dalla promozione alla qualifica di Sovrintendente.
L'operatore, vincitore negli anni passati di un concorso per l'accesso al Ruolo dei Sovrintendenti, aveva maturato il diritto alla promozione alla qualifica di Sovrintendente che, come e' noto, si consegue a ruolo aperto mediante scrutinio per merito assoluto, dopo sette anni di effettivo servizio nella qualifica.
Tutti requisiti che il collega possedeva, unitamente al previsto giudizio non inferiore a “buono” nel triennio precedente.
Successivamente alla positiva valutazione dei competenti uffici per la promozione a Sovrintendente, il collega veniva sottoposto ad una indagine penale, con relativo avviso di garanzia e provvedimento di arresti domiciliari, che determinava tra l'altro la sospensione dal servizio.
Si badi che la misura restrittiva veniva successivamente annullata, cosi' come la sospensione dal servizio.
In ogni caso, con ulteriore provvedimento, veniva incredibilmente decisa, da parte dell'Amministrazione, l'esclusione dallo scrutinio per il conferimento della qualifica di Sovrintendente.
Una decisione assurda, contro la quale il nostro iscritto, supportato dal SAP, ha fatto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, insistendo – tra le altre cose – sul fatto che al momento della valutazione non v'era alcuna sospensione dal servizio.
Un ricorso ben argomentato che ha ottime possibilita' di essere accolto, tant'e' che nei giorni scorsi il Dipartimento, in via di autotutela, ha rappresentato che provvedera' ad annullare il provvedimento di esclusione e ad attribuire al collega la qualifica di Sovrintendente.
Un'altra bella vittoria targata Sindacato Autonomo di Polizia, importante soprattutto perche' a chiunque di noi puo' capitare, per una denuncia che magari si rivela infondata, di finire sotto inchiesta.
E non possiamo rimetterci anche dal punto di vista della carriera!
L'operatore, vincitore negli anni passati di un concorso per l'accesso al Ruolo dei Sovrintendenti, aveva maturato il diritto alla promozione alla qualifica di Sovrintendente che, come e' noto, si consegue a ruolo aperto mediante scrutinio per merito assoluto, dopo sette anni di effettivo servizio nella qualifica.
Tutti requisiti che il collega possedeva, unitamente al previsto giudizio non inferiore a “buono” nel triennio precedente.
Successivamente alla positiva valutazione dei competenti uffici per la promozione a Sovrintendente, il collega veniva sottoposto ad una indagine penale, con relativo avviso di garanzia e provvedimento di arresti domiciliari, che determinava tra l'altro la sospensione dal servizio.
Si badi che la misura restrittiva veniva successivamente annullata, cosi' come la sospensione dal servizio.
In ogni caso, con ulteriore provvedimento, veniva incredibilmente decisa, da parte dell'Amministrazione, l'esclusione dallo scrutinio per il conferimento della qualifica di Sovrintendente.
Una decisione assurda, contro la quale il nostro iscritto, supportato dal SAP, ha fatto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, insistendo – tra le altre cose – sul fatto che al momento della valutazione non v'era alcuna sospensione dal servizio.
Un ricorso ben argomentato che ha ottime possibilita' di essere accolto, tant'e' che nei giorni scorsi il Dipartimento, in via di autotutela, ha rappresentato che provvedera' ad annullare il provvedimento di esclusione e ad attribuire al collega la qualifica di Sovrintendente.
Un'altra bella vittoria targata Sindacato Autonomo di Polizia, importante soprattutto perche' a chiunque di noi puo' capitare, per una denuncia che magari si rivela infondata, di finire sotto inchiesta.
E non possiamo rimetterci anche dal punto di vista della carriera!
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