Ogni anno oltre 6000 indagati tra le forze dell’ordine devono pagare di spesa propria gli avvocati che li difenderanno, molto spesso, solo per aver compiuto il loro lavoro. Nell’inchiesta portata avanti da La Verità, si evince come in alcuni casi l’Avvocatura dello Stato acconsente al rimborso delle spese legali, effettuando però molti tagli causa per cui la gente deve sborsare di tasca propria ciò che è dovuto per la difesa. Come tutti sanno il SAP si batte da anni per ottenere adeguate garanzie funzionali. A spiegare il problema dei procedimenti penali per fatti di servizio è Stefano Paoloni “noi siamo vittime dell’atto dovuto, anche se è previsto l’uso delle Armi ogni volta che le usiamo veniamo indagati d’ufficio. Non si può lavorare così. Gli avvocati poi con le loro strategie difensive, fanno il loro mestiere ma all’interno del processo penale il collega quando viene contro denunciato non è più testimone ma diventa imputato e questo lo induce a fare dichiarazioni volte più a discolparsi che a certificare le responsabilità dei delinquenti effettivi“.
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