(ANSA) – ROMA, 12 MAR – “Piano Cottarelli? C’e’ chi parla di 600 milioni di euro di risparmio sulla sicurezza. Temiamo che, se confermata, tale cifra non sia solo figlia delle ipotizzate chiusure di circa 267 presidi di polizia, a cui ci opponiamo con forza. Temiamo che questa cifra sia figlia anche di future, mancate assunzioni”. Lo dice Gianni Tonelli, presidente nazionale del sindacato polizia Sap.
“Temiamo – spiega Tonelli – che questa cifra sia figlia anche di future, mancate assunzioni. Cosi’, da 15mila poliziotti sotto organico, diventeremo presto 20mila/22mila in meno. Temiamo che siano all’orizzonte altri tagli a mezzi e strutture. La strada maestra resta quella di ridurre i corpi di polizia, che oggi sono sette: cinque a carattere nazionale, due locali. Come Sap lo sosteniamo da sempre. Il 25 marzo incontreremo il ministro Alfano e a lui chiederemo conto. Sia chiaro che non accetteremo una destrutturazione del sistema sicurezza e della polizia di stato”. (ANSA). NE
ANSA-SCHEDA/ Spending review: scure su polizia, piano Viminale
Prevista chiusura quasi 300 uffici ps, mobilitazione sindacati
(ANSA) – ROMA, 12 MAR – Anche le forze di polizia nel mirino
del commissario per la spending review Carlo Cottarelli. Creando
sinergie ed un miglior coordinamento tra i corpi (sono cinque
quelli nazionali), ha annunciato, si puo’ arrivare “nel giro di
tre anni a risparmi significativi”. Il Viminale ha in cantiere
un piano che prevede il taglio di quasi 300 uffici di polizia,
contro il quale i sindacati sono gia’ sul piede di guerra. E c’e’
anche chi tira fuori la proposta di unificare polizia e
carabinieri. Il risparmio sarebbe assicurato, ma anche le
proteste.
Il “Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi
della polizia di Stato sul territorio”, predisposto dal
Dipartimento della pubblica sicurezza, fornisce dati e numeri
degli uffici da tagliare: 11 commissariati distaccati, 2
compartimenti e 27 presidi minori della Polizia stradale (altri
6 presidi verranno accorpati con uffici attigui), 73 fra
sottosezioni e posti della polizia ferroviaria, 73 sezioni
provinciali della polizia postale, 2 zone di frontiera e 10
presidi minori della Polizia di frontiera, tutte e 50 le squadre
nautiche, 4 squadre sommozzatori, 11 squadre a cavallo, 4 Nuclei
artificieri, la Scuola per i servizi di polizia a cavallo di
Foresta Burgos (Sassari).
C’e’ poi un piano, concertato dal Dipartimento con il Comando
generale dell’Arma, finalizzato a rivisitare la dislocazione di
commissariati di polizia, compagnie dei carabinieri e di quelle
forze speciali a carattere sussidiario concentrate in alcune
sedi e non razionalmente distribuite sul territorio. Da parte
sua, il comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli,
qualche giorno fa ha messo dei paletti ben precisi a tutela
delle 4.608 stazioni dei carabinieri: “noi difendiamo a tutti i
costi questo presidio che non appartiene all’Arma ma agli
italiani”.
Il piano del Viminale ha incontrato anche l’opposizione dei
sindacati di polizia, che il prossimo 25 marzo saranno ricevuti
dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
“C’e’ chi parla –
spiega Gianni Tonelli, presidente nazionale del Sap – di 600
milioni di euro di risparmio sulla sicurezza. Temiamo che,
se confermata, tale cifra non sia solo figlia delle ipotizzate
chiusure di circa 267 presidi di polizia, a cui ci opponiamo con
forza. Temiamo che questa cifra sia figlia anche di future,
mancate assunzioni. Cosi’, da 15mila poliziotti sotto organico,
diventeremo presto 20mila/22mila in meno”.
Daniele Tissone,
segretario Silp-Cgil, ha una soluzione: unificare polizia e
carabinieri, in modo da ottenere “un risparmio certo e
quantificabile nell’ordine di alcuni miliardi di euro l’anno,
nonche’ la realizzazione di un coordinamento reale tra i due
corpi”. (ANSA)
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