1 Agosto 2016
(AGENPARL) – Roma, 01 ago 2016 – “Il Ministro Pinotti un una risposta,scritta ad una interpellanza parlamentare alla Camera, ha smentito Alessandro Pansa, ex Capo della Polizia di Stato, sostenendo che i Gap (i giubbotti anti proiettile) in dotazione al personale della Polizia di Stato siano stati sostituiti tra il 2004-2005 e, pertanto come indicato,dalla ditta produttrice, sono scaduti dopo dieci anni ossia alla fine del 2014 e del 2015. Nonostante la verità incontrovertibile certificata dal Governo tramite il Ministro della l’ex capo della Polizia Pansa sospese quattro poliziotti per aver detto in televisione la verità. In particolare si ricorda la trasmissione Ballaro di fine novembre 2015 che innescò un vero e proprio processo politico a danno dei rappresentanti SAP. . Successivamente nel maldestro tentativo di “mettere le carte a posto” “Il Dipartimento della P.S., contrariamente alle indicazioni contenute nella certificazioni della ditta produttrice (RABINTEX) ha attestato l’ultra idoneità dei giubbotti che non è superfluo sottolineare essere totalmente inefficaci a trattenere i proiettili espulsi da armi lunghe utilizzate in preferenza dalla criminalità organizzata, comune e dal terrorismo. I quattro agenti della Polizia, per aver denunciato la,situazione confermata dal Governo tramite il Ministro PINOTTI sono ancora vergognosamente sospesi per essersi macchiati della,colpa,di aver esposto la classe politica di governo a responsabilità inaffrancabili in caso di eventi analoghi a quelli Francesi o Tedeschi. Nonostante le dichiarazioni della Pinotti che a fine 2015 tutti i giubbotti antiproiettile sarebbero scaduti, a tutt’oggi molti di essi non sono ancora stati sostituiti. Su 19.731 giubbotti in scadenza ne verranno sostituiti solamente 13mila. E gli altri?” continua Tonelli. “Vieppiù: il Ministro ha dichiarato che ‘già nel mese antecedente alla scadenza si è provveduto ad effettuare prove a fuoco presso il banco di prova di Gardone Val Trompia’, sostenendo che i giubbotti mantenevano ancora la propria idoneità. Peccato, però – dice Tonelli – che queste prove siano incertificabili poiché le fibre dei giubbetti si decompongono, perdono le proprie capacità meccaniche con l’utilizzo, si deteriorano a causa di “aggressioni esterne” quali sudore, umidità, sbalzi temperature, luce, ecc. Le prove di poligono, effettuate sui giubbetti mai utilizzati e conservati in magazzino all’interno del proprio involucro originale, non possono essere attendibili. E questo lo capirebbe anche un bambino…” conclude.
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