Si è tenuta, infatti, la riunione di esame congiunto per la circolare di istituzione del servizio di sicurezza e soccorso in montagna per l’imminente stagione sciistica invernale. A presiedere il tavolo c’era il Pref. Truzzi, Direttore Centrale per gli Affari Generali, accompagnato dal Direttore dell’Uff. Relazioni Sindacali dr. Ricciardi, mentre il SAP era presente col Segretario Nazionale Michele Dressadore ed il Vice Presidente Nazionale Rosario Indelicato.
Il Dipartimento, invocando generiche motivazioni di contenimento della spesa e scarsità di organico complessivo, ha presentato una proposta molto ridotta rispetto allo scorso anno e del tutto inadeguata in riferimento alle esigenze concrete : 8 stazioni e 36 unità tagliate! Un colpo ferale al settore che, per stessa ammissione dell’Amministrazione, rappresenta invece una delle attività più in vista della Polizia, uno dei servizi che lavora a diretto contatto col cittadino, al suo servizio, e che raccoglie indiscusso consenso dell’utenza. Intere regioni e importanti comprensori sono però completamente spariti!
Il SAP ha sottolineato tutte le contraddizioni contenute nel piano presentato, confutando ad una ad una le motivazioni avanzate per spiegare l’iniqua contrazione del dispositivo e chiedendo la riproposizione delle consistenze numeriche stabilite la scorsa stagione invernale. A questo vanno poi aggiunte le proposte di istituire un monte ore specifico per lo straordinario del servizio piste e di indicare preventivamente le questure designate per la trattazione degli atti delle pattuglie con competenza su territori a cavallo di due province diverse.
Altra forte doglianza è stata espressa sull’ingiustificato blocco ai lavori per l’elaborazione del previsto Regolamento, strumento necessario ad istituzionalizzare finalmente questa mansione che da ben 60 anni – fu creata in concomitanza delle Olimpiadi invernali di Cortina nel 1956 – attende una formale definizione che ponga fine alle incertezze che, soprattutto in questi ultimi anni, incombono ad ogni inizio stagione. Serve una tempistica precisa che dia cadenza certa ed adeguata alle varie fasi preparatorie (richieste delle società di impianti, predisposizione del piano globale, emanazione del bando, raccolta istanze, pubblicazione incarichi e stage preparatorio) e determini con più accuratezza la scelta dei criteri di assegnazione dei punteggi, facendo tesoro di questi tre anni d’esperienza col sistema a graduatoria.
Tutti i presenti hanno riconosciuto la competenza e l’efficienza del Centro di Addestramento Alpino, struttura che esercita con ottimi risultati il proprio ruolo di organismo tecnico nello specifico settore e la parte pubblica ha assicurato la presenza del Direttore o di un suo delegato nelle prossime fasi di discussione.
Il Pref. Truzzi, preso atto della palese bontà delle argomentazioni addotte dal tavolo ha preso formale impegno per reintrodurre le dimensioni del piano attuato lo scorso inverno, ripristinando le stazioni escluse e il numero di specialisti impiegati. Anche per la discussione dell’emanando Regolamento sono state fornite ampie garanzie di immediata riattivazione della fase di confronto iniziando già dal prossimo mese le riunioni.
Ora attendiamo di vedere il nuovo piano per verificare le reali intenzioni del Ministero.
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