SEMILIBERTÀ PER L'ASSASSINO DI RACITI. COSI SI PREMIA CHI HA UCCISO UN POLIZIOTTO

SEMILIBERTÀ PER L’ASSASSINO DI RACITI. COSI SI PREMIA CHI HA UCCISO UN POLIZIOTTO

“Permettere il reintegro nella società” così il Tribunale avrebbe motivato il regime di semilibertà concesso a Daniele Micale, condannato nel novembre del 2012 a 11anni con l’accusa di omicidio...
“Permettere il reintegro nella società” così il Tribunale avrebbe motivato il regime di semilibertà concesso a Daniele Micale, condannato nel novembre del 2012 a 11anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale, per la morte di Filippo Raciti.
Di quegli 11 anni, Micale ne ha scontati in carcere appena 6, e da poco prima di Natale, gli è permesso di uscire per lavorare e fare rientro in carcere per il pernottamento.
“Chi ha ucciso un servitore dello Stato, padre di famiglia, merita forse un premio? – tuona Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) – È con azioni del genere, vero e proprio oltraggio alla memoria di Raciti, che si legittimano condotte Antipolizia e l’odio, sempre più imperante, nei confronti delle Forze dell’Ordine. Dove andremo a finire?
È solo una vergogna”.

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