Negli ultimi giorni sempre più video che riprendono l’operato delle Forze dell’Ordine durante l’attività di controllo. Fenomeno denunciato dal SAP con un comunicato col quale abbiamo chiesto non certo un restringimento delle libertà individuali, ma che mirava esclusivamente a tutelare l’immagine e l’operato degli uomini e delle donne della Polizia di Stato. Sbeffeggiare un poliziotto, vuol dire prendere in giro lo Stato Italiano. A tutto ciò si aggiungano i post offensivi del giornalista Stefano Bargiggia e di un Deputato della Repubblica, l’On. Vittorio Sgarbi, i quali nelle ultime ore hanno ulteriormente avvilito con parole e concetti squallidi, tutti coloro che ogni giorno rischiano la propria vita per un bene comune che alcuni propri non vogliono comprendere.
Ecco la Lettera che abbiamo inviato:
Pregiatissimo Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese,
stiamo vivendo uno dei momenti più drammatici della storia recente, per molti versi ancor più terribile dello stesso secondo conflitto mondiale. La Polizia di Stato, come sempre, è al servizio della gente, in prima linea. Innegabile che una tale situazione, giorno dopo giorno, alla luce delle restrizioni cui la cittadinanza è costretta, tenda sempre più ad inasprire gli animi di tutti. Le pressioni sono enormi, da una parte e dall’altra, impensabile il solo credere di non sbagliare mai. Ma quello che sta accadendo in questi giorni rende ancora più difficile il servizio che dobbiamo prestare al Paese. Tra le file di chi alimenta odio e disprezzo sui social-network verso gli uomini e le donne delle forze dell’ordine in questi giorni sono annoverati anche personaggi pubblici e rappresentanti delle istituzioni. Nessuno vuole imporre limiti alla libertà di opinione e di pensiero ma in questi casi si tratta di rispetto!
Rispetto per una intera istruzione e di chi la rappresenta.
Signor Ministro La invito al leggere i post scritti dall’on. Sgarbi e dal giornalista sportivo Bargiggia, in alcuni casi scrivono frasi irripetibili ma soprattutto irrispettose e denigratorie di tutti gli uomini e donne delle forze dell’ordine che ogni giorno scendono in strada rischiando la loro stessa incolumità per salvaguardare quella degli altri.
Il ruolo che stiamo svolgendo è delicatissimo, nel tentativo di mantenere l’ordine sociale e di far rispettare le regole del bene collettivo. Bisogna essere attenti, guardinghi e pronti a reagire alle mille sfaccettature di un servizio che può presentare mille trappole e ha mille insidie. Fa male vedere tutti questi video nei confronti della Polizia di Stato, con colleghi che vengono sbeffeggiati, presi in giro, e adesso anche offesi con toni e parole vergognose, da parte oramai anche di personaggi pubblici, giornalisti e membri della Camera dei Deputati. In questi casi non si tratta di un semplice sfogo, sono persone che godono di una importante notorietà e le loro opinioni influenzano milioni di persone. Di fatto un processo mediatico, senza possibilità di difesa e con sentenza già scritta.
Tutto ciò rende sempre più difficile il nostro compito e soprattutto offende e svilisce il lavoro di migliaia e migliaia di operatori delle forze dell’ordine che con grande sacrificio tutti i giorno scendono sulle strade del nostro Paese. Fa ancora più male, però, che chi ci rappresenta e ci amministra non senta il dovere di difenderci. Non serve essere pronti a puntare il dito contro chi sbaglia se poi quando ad essere attaccata è tutta l’istituzione non ci si sente in dovere di difenderla. Il Sindacato Autonomo di Polizia sta denunciando alla magistratura tutti coloro che vilipendono, oltraggiano e offendono la dignità di chi veste una divisa, ma questa non può essere solo la nostra di battaglia. Possibile che chi ha la responsabilità politica e amministrativa della nostra istituzione di fronte fatti così gravi non si senta in dovere di intervenire a difesa di tutto il corpo? Perché gli uomini e le donne delle forze dell’ordine non si sentano abbandonate serve un segnale forte, chiaro, di vicinanza.
Il Segretario Generale del SAP
Stefano Paoloni
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