Si è tenuta presso la “sala Europa” dell’Ufficio Coordinamento e Pianificazione delle Forze di Polizia, la riunione per la riorganizzazione della Polizia Ferroviaria, presieduta dal Prefetto Luigi Savina, alla presenza del Direttore centrale per le Specialità, Prefetto Armando Forgione e del Direttore il Servizio Polizia Ferroviaria dr Maurizio Improta; per la delegazione della parte pubblica presenti anche il Direttore centrale delle Relazioni Sindacali Maria De Bartolomeis e il Direttore centrale delle Risorse Umane dott.ssa Tiziana Terribile.
Con grande soddisfazione in data odierna abbiamo ricevuto formale comunicazione che il progetto di chiusura di circa 70 Posti Polfer è stato definitivamente abbandonato in favore di una riorganizzazione complessiva di tutto il sistema. Inoltre, la riorganizzazione del servizio di Polizia Ferroviaria comporterà un generale incremento di personale, e più specificatamente di 350 unità che si andranno ad aggiungere all’attuale organico, al fine di garantire la piena efficienza ed efficacia nell’assolvimento dei compiti istituzionali.
Le solitarie battaglie del SAP contro la chiusura di 267 Uffici di Polizia con il sostegno del precedente Esecutivo che aveva inserito tali obbiettivi nel programma di governo stanno dando i risultati sperati. Le logiche dei governi dei ragionieri di stato che stavano portando l’apparato della sicurezza verso il baratro e in uno stato di debilitazione sconcertante solo grazie al SAP e alle nostre denunce non hanno avuto la meglio.
Infatti, ora la riorganizzazione pare improntata a rendere più efficiente il servizio e si prefigge il compito di conciliare le mutate esigenze del trasporto ferroviario rappresentate dall’Ente gestore, con le esigenze particolari del territorio, prevedendo pertanto sia dei potenziamenti come anche delle razionalizzazioni che si concretizzeranno con accorpamenti e passaggi di competenze territoriali.
L’attuale suddivisione in Compartimenti, Sezioni, Sottosezioni e Posti di Polizia Ferroviaria sarà rivista in favore di una suddivisione piramidale al cui vertice vi saranno i Compartimenti da cui dipenderanno le Sezione Polfer che a loro volta coordineranno i Posti Polfer.
I Compartimenti passeranno da 15 a 14 ed in parte sarà rivista anche l’area di competenza degli attuali compartimenti.
Per quello che attiene gli attuali Settori Operativi si prevede la trasformazione degli stessi in 13 Sezioni e 2 Posti. Prevista l’istituzione, ex novo, di due presidi a Fossano (CN) e a Campoleone (LT) come anche l’eliminazione di Palermo Notarbartolo, Canicattì (AG), Campobasso, Nocera Inferiore (SA), Iglesias (CI), Colleferro (RM), Bra (CN), Orbassano (CN), Casarsa (PN) e Calalzo (BL).
Viene altresì proposto il passaggio alle Questure di alcune competenze amministrative tra cui quelle previste per degli Uffici matricola, V.E.C.A e Amministrativo Contabile tranne per la parte relativa alle specifiche indennità.
Per quanto riguarda i Posti Polfer in chiusura e che coinvolgeranno circa 38 colleghi il personale sarà ricollocato in via preferenziale all’interno della specialità ma a richiesta anche negli uffici o nelle altre specialità aventi sedi limitrofe.
Mentre per quanto riguarda gli Uffici ove sarà previsto un organico inferiore rispetto a quello attualmente effettivo l’amministrazione non attuerà alcuna movimentazione limitandosi ad attendere il riassorbimento in seguito a pensionamenti o trasferimenti a domanda.
Si sono palesate diverse perplessità legate alla scelta di accorpamento in un unico Compartimento per le regioni Sicilia e Calabria, motivando con l’evidenza che tali determinazioni non possono essere vincolate esclusivamente a dati numerici ma meritano dei ragionamenti che tengano ben presente le peculiarità del territorio e del traffico ferroviario.
L’amministrazione accogliendo le nostre osservazioni ha dato ampia rassicurazione di rivalutare tale decisione in favore del mantenimento dei due compartimenti presso le sedi di Reggio Calabria e Palermo.
Per analoghe ragioni si è invitata la parte pubblica a rivedere la previsione di uomini e donne nei presidi di frontiera con particolar riferimento a Ventimiglia, Tarvisio e Gorizia, previsioni che tengano conto dell’emergenza quanto mai attuale dell’immigrazione clandestina.
Inoltre, molto probabilmente sarà rivalutata anche la previsione organica della Sezione di Bari.
L’amministrazione si è impegnata a rivedere fattivamente tali osservazioni.
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