Salute e sicurezza nei posti di lavoro: carte a posto, ma niente in ordine...

Salute e sicurezza nei posti di lavoro: carte a posto, ma niente in ordine…

Dopo circa un anno dall’ultima riunione il Dipartimento, nella persona del Prefetto Panìco, Capo della Segreteria del Dipartimento, ha riunito nei giorni scorsi le rappresentanze del personale per dibattere...
Dopo circa un anno dall’ultima riunione il Dipartimento, nella persona del Prefetto Panìco, Capo della Segreteria del Dipartimento, ha riunito nei giorni scorsi le rappresentanze del personale per dibattere l’ormai datata bozza di Regolamento per l’applicazione del DL 81/2008 su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ad accompagnarlo il Prefetto Valentini dell’ Ufficio per l’Amministrazione Generale e il Dr. De Blasio dell’Ufficio Relazioni Sindacali. Per il SAP ha presenziato il Segretario Nazionale Michele Dressadore, nostro referente per la tematica specifica.

La ripresa del dialogo è stata spiegata con l’esigenza, ormai non più eludibile, di emanare il citato Regolamento sia per il grave ritardo maturato rispetto alla scadenza prevista, sia per l’opportunità di allinearsi ai Vigili del Fuoco il cui articolato è già bell’e pronto.

Di seguito la parte pubblica ha riassunto le osservazioni a suo tempo offerte dai Sindacati in tre punti principali dando nel contempo la relativa risposta :

Rispetto all’obiezione sulla la debolezza della figura del Datore di lavoro, laddove non dispone del potere di spesa, è stato fatto osservare che comunque risulta insuperabile il problema dell’accesso ai relativi capitoli di bilancio.

Circa la sottrazione al controllo delle ASL delle Aree Riservate, cioè tutti gli uffici, è stato opposto il vincolo della norma primaria (come dire “il Decreto dice che si può fare così, e quindi …).

Sulla terza argomentazione, quella della mancata individuazione del sistema di elezione/designazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, è stato fatto notare che la stesura del Regolamento prescinde da questa specifica fase e quindi non è una priorità per il Ministero.

Di rimando gli intervenuti hanno fatto fluire il fiume di inevitabili critiche all’atteggiamento del Dipartimento sotto ogni punto di vista, dalle prassi sbagliate, alle interpretazioni sfavorevoli, alle discutibili disposizioni emanate con circolari, fino all’inerzia anche sulle procedure minime come l’apposizione dei cartelli di avviso: insomma, una conclamata assenza di cultura e sensibilità adeguate! La pessima fotografia che n’è uscita risulta spiegabile con una grande confusione ed un altrettanto ampia disorganizzazione, oppure, ad esser maliziosi, con un furbo disinteresse mirato al mantenimento di un sistema che disinnesca i rischi connessi alle responsabilità.

Il SAP, stigmatizzando con forza tale inaccettabile approccio del Dipartimento al tema, ha posto l’accento su alcuni aspetti particolarmente significativi, come la mancanza di formazione per Datori di Lavoro e per i RLS, l’insufficiente dotazione organica dei vari uffici del servizio di Prevenzione e Protezione, la lentezza di concretizzazione del lavoro sulla stress da lavoro correlato (nonostante i gravi fatti proposti dalla cronaca quotidiana), infine l’importanza di riconoscere tutte le attrezzature professionali nella categoria delle Dotazioni Individuali di Protezione.

Preso atto che non è possibile ridurre l’attività del tavolo al mero sviluppo della vecchia bozza di Regolamento col solo obiettivo di “mettere a posto le carte”, la delegazione pubblica ha proposto un percorso di lavoro che porti avanti contemporaneamente anche le altri importanti questioni segnalate.

Il SAP seguirà con impegno ed attenzione gli sviluppi dell’attività ritenendo che quella della salute e sicurezza dei poliziotti nei luoghi dove prestano servizio sia una priorità assoluta, un valore che non può essere pregiudicato da scuse o mancanze di alcun tipo.

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