SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: TROPPE LE RISPOSTE AI QUESTIONARI NON PERVENUTE

SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: TROPPE LE RISPOSTE AI QUESTIONARI NON PERVENUTE

Il giorno 8 febbraio 2022, dopo mesi di sospensione a causa dell’emergenza sanitaria, in modalità videoconferenza sono ripresi i lavori del tavolo permanente di confronto in tema di tutela...

Il giorno 8 febbraio 2022, dopo mesi di sospensione a causa dell’emergenza sanitaria, in modalità videoconferenza sono ripresi i lavori del tavolo permanente di confronto in tema di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ha presieduto l’incontro il Direttore della Direzione Centrale di Sanità dr. Fabrizio Ciprani, coadiuvato dal Dirigente Superiore Medico dr. Fabrizio Giuseppe Venturini; presente per l’Ufficio Relazioni Sindacali la dr.ssa Leonilda Arlia.

Dopo un cenno di saluto, Il Direttore Ciprani ha posto in visione i dati, rappresentati graficamente, relativi al numero degli operatori risultati positivi al virus SARS–CoV2; i grafici hanno evidenziato come i contagi registrati nei nostri ambienti di lavoro, tutto sommato, siano in linea con l’andamento riscontrato nella popolazione sul territorio nazionale. È stato illustrato di come la cosiddetta variante “Omicron” abbia prodotto un tasso di contagiosità estremamente importante, pur non avendo inciso affatto sui dati dei ricoveri come invece accaduto, purtroppo, in occasione delle prime ondate, dimostrazione inequivocabile dell’efficacia della campagna vaccinale.

Come richiesto nell’ultimo incontro dello scorso luglio, sono stati messi a disposizione delle OO.SS. i primi risultati relativi al questionario conoscitivo somministrato, in data 07 agosto 2021, a tutti i datori di lavoro dislocati sul territorio. Giova rammentare che il questionario era anonimo e doveva essere compilato entro il 30 settembre; il documento era costituto da 15 domande a risposta unica ed era accompagnato da una lettera a firma del Capo della Polizia che ben sottolineava l’importanza e le finalità dell’iniziativa, esortando i destinatari a un contributo prezioso. Nonostante quanto sopra indicato, il dato che ci ha lasciati basiti è che su 606 datori di lavoro solo 349 hanno risposto, per una percentuale quindi pari al 57,6%. Di certo tale astensionismo deve far riflettere e, a una prima analisi, dimostra che nel complesso delle figure professionali individuate dalla Legge 81/2008, proprio quella su cui gravano le responsabilità maggiori è quella probabilmente meno sensibile al tema della sicurezza sul lavoro. Ovvio che i risultati raccolti su una platea così ridotta si ridimensionino nel significato e dovranno essere ponderati con molta cautela; possiamo dire comunque che emerge una carenza insostenibile di eventi formativi per i datori di lavoro, e che tale deficit abbia raggiunto proporzioni considerevoli proprio negli ultimi cinque anni, dove il 74,2% non ha avuto occasioni formative a riguardo.

A dispetto dei dati sopra indicati, la stragrande maggioranza degli intervistati, comunque, ritiene la propria preparazione adeguata anche se migliorabile, con particolare gradimento per le lezioni di tipo “frontale”. Emerge inoltre che i rapporti professionali con i Medici Competenti, con i Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione e con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza sono collaborativi e non conflittuali; come anche gli interventi esterni dell’Ufficio di Vigilanza sono vissuti come momenti di confronto costruttivo. Inoltre, risulta a carico dei D.L. un deficit di interesse e di formazione. Per tale motivo si ravvisa la necessità di implementare la preparazione specifica e la capacità di comunicazione, avendo cura di coinvolgere in questo percorso migliorativo anche le altre figure della sicurezza.

Durante la riunione è stata illustrata, tramite proiezioni, un’anteprima dell’applicativo gestionale “Sicurpol 81”, un nuovo e moderno strumento informatico di cui saranno dotati tutti gli Uffici della Polizia di Stato, e a disposizione dei Datori di Lavoro per digitalizzare la compilazione del Documento di valutazione dei Rischi. Inoltre, tale piattaforma informatica consentirà di conservare un archivio dei D.V.R. e sarà in grado, se opportunamente alimentata, di fornire utili statistiche; pregevole anche il fatto che fornirà un riferimento valido per i datori di lavoro che, in ragione della loro funzione, sono soggetti ad una intensa mobilità, consentendo loro di comprendere ed analizzare subito le peculiarità dei propri uffici/ambienti di lavoro. Per provare tale applicativo, come già riferito, si è scelta la Questura di Roma che, per la vastità e complessità che la caratterizzano, rappresenta un ottimo banco di prova in cui rodare la cosiddetta versione “beta” che, secondo quanto riferito dal dottor Venturini, potrebbe essere fruibile dal mese di luglio prossimo.

Abbiamo ribadito la necessità e l’opportunità di intensificare gli incontri attesa l’enorme mole di questioni da affrontare: il dottor Ciprani ha comunque riferito di voler organizzare un prossimo incontro già nel mese di marzo, sperando che in tale occasione ci siano i presupposti per lavorare in presenza.

 

 

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