ROMA - ISTITUZIONE DISTRETTI DI POLIZIA

ROMA – ISTITUZIONE DISTRETTI DI POLIZIA

Martedì 16 giugno si è svolto in videoconferenza l’incontro riguardo alla riorganizzazione dei Commissariati di Roma e l’istituzione dei Distretti di Polizia. Si tratta di un modello organizzativo previsto...

Martedì 16 giugno si è svolto in videoconferenza l’incontro riguardo alla riorganizzazione dei Commissariati di Roma e l’istituzione dei Distretti di Polizia.
Si tratta di un modello organizzativo previsto già dal luglio scorso e che sta cominciando a vedere la luce.
I Distretti avranno la stessa competenza territoriale dei “Municipi di Roma Capitale” e dovrebbero svolgere la funzione di capofila rispetto ai Commissariati Sezionali presenti sul medesimo territorio.
Il SAP ha evidenziato la necessità di rivalutare l’individuazione di alcuni Commissariati destinati a diventare Distretti poichè in determinate circostanze i Commissariati alle dipendenze del
Distretto sviluppano una mole di lavoro di molto superiore rispetto all’ufficio che dovrebbe diventare capo fila.
Si pensi ad esempio al Commissariato Prati e al Commissariato Viminale rispetto al Commissariato Trevi Campo Marzio, oppure al Commissariato Romanina rispetto al Commissariato San Giovanni e al Commissariato Flaminio Nuovo con Ponte Milvio.
Abbiamo pertanto chiesto che siano utilizzati gli stessi parametri adoperati per l’individuazione dei posti funzione per stabilire quale tra i Commissariati presenti all’interno del municipio debba essere destinato a svolgere la funzione di Distretto.
Inoltre, abbiamo chiesto con grande forza che la riorganizzazione dei Commissariati non riguardi solo gli aspetti funzionali degli stessi ma anche e soprattutto quelli logistici.
Ci sono strutture che cadono letteralmente a pezzi.
La sicurezza passiva in molti casi è carente.
Molti uffici sono insalubri.
Al Commissariato Tuscolano oggi la porta di ingresso è rotta. Al Commissariato Prenestino il riscaldamento funziona solo per metà dello stabile e il raffrescamento è completamente fuori uso.
Accesso ai disabili il più delle volte impossibilitato.
Questi, a titolo esemplificativo, sono solo alcuni degli esempi che abbiamo portato al tavolo per far comprendere la situazione di fatto e per chiedere che prima di procedere alla riorganizzazione siano messi a disposizione i fondi necessari per ristrutturare gli stabili al fine di ridare ai nostri uffici una immagine di efficienza e a tutti i colleghi un luogo di servizio decoroso e salubre.
Infine abbiamo chiesto che il confronto possa proseguire a livello provinciale in modo tale che le eventuali criticità possano essere affrontate in concreto da chi le vive quotidianamente.

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