4 Giugno 2014
Immigrazione: rischi malattie, misure per tutela forze polizia
Domani riunione a ministero Salute per adottare protocollo
(ANSA) – ROMA, 4 GIU – Sbarchi in continuo aumento, crescono le segnalazioni di casi di malattie come la tbc e la scabbia tra i migranti, in arrivo un protocollo per proteggere la salute delle forze di polizia impegnate a fronteggiare l’emergenza. E’ stato infatti deciso, a quanto si apprende, di convocare domani pomeriggio una riunione al ministero della Salute alla quale parteciperanno tecnici ed esperti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera e della Marina Militare, assieme ai loro rispettivi uffici sanitari, con l’obiettivo di individuare rapidamente, anche e soprattutto in vista del previsto incremento estivo di sbarchi di migranti, un protocollo unico per tutti gli operatori in divisa finalizzato ad individuare un’unica profilassi e strumenti adeguati al fine di garantire un requisito minimo di sicurezza sanitaria. Ieri il sindacato di polizia Sap aveva inviato una lettera al Dipartimento della Pubblica sicurezza per sottolineare “le sempre piu’ numerose segnalazioni da parte del personale relative alle problematiche di natura igienico-sanitarie che interessano, in particolar modo, gli operatori che hanno contatti primari e diretti con i migranti e i rifugiati che raggiungono le coste del nostro Paese, soprattutto in queste settimane che ci preparano all’avvio della stagione estiva”. Tonelli parla di “fattori di rischio altissimi” per le forze di polizia, “basti pensare ai recenti casi di immigrati affetti da Tbc registrati nella provincia di Agrigento e confermati dalla Protezione Civile. Anche altre malattie come scabbia e meningite si stanno riproponendo grazie ai flussi migratori”. Il Sap sollecitava dunque misure per la tutela della salute del personale, dal momento che risulta “che le uniche misure preventive e di presidio medico adottate si limiterebbero alla sola fornitura di guanti e mascherine monouso prive di visiera (anche gli occhi possono essere veicolo di contagio)”. (ANSA)
Domani riunione a ministero Salute per adottare protocollo
(ANSA) – ROMA, 4 GIU – Sbarchi in continuo aumento, crescono le segnalazioni di casi di malattie come la tbc e la scabbia tra i migranti, in arrivo un protocollo per proteggere la salute delle forze di polizia impegnate a fronteggiare l’emergenza. E’ stato infatti deciso, a quanto si apprende, di convocare domani pomeriggio una riunione al ministero della Salute alla quale parteciperanno tecnici ed esperti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera e della Marina Militare, assieme ai loro rispettivi uffici sanitari, con l’obiettivo di individuare rapidamente, anche e soprattutto in vista del previsto incremento estivo di sbarchi di migranti, un protocollo unico per tutti gli operatori in divisa finalizzato ad individuare un’unica profilassi e strumenti adeguati al fine di garantire un requisito minimo di sicurezza sanitaria. Ieri il sindacato di polizia Sap aveva inviato una lettera al Dipartimento della Pubblica sicurezza per sottolineare “le sempre piu’ numerose segnalazioni da parte del personale relative alle problematiche di natura igienico-sanitarie che interessano, in particolar modo, gli operatori che hanno contatti primari e diretti con i migranti e i rifugiati che raggiungono le coste del nostro Paese, soprattutto in queste settimane che ci preparano all’avvio della stagione estiva”. Tonelli parla di “fattori di rischio altissimi” per le forze di polizia, “basti pensare ai recenti casi di immigrati affetti da Tbc registrati nella provincia di Agrigento e confermati dalla Protezione Civile. Anche altre malattie come scabbia e meningite si stanno riproponendo grazie ai flussi migratori”. Il Sap sollecitava dunque misure per la tutela della salute del personale, dal momento che risulta “che le uniche misure preventive e di presidio medico adottate si limiterebbero alla sola fornitura di guanti e mascherine monouso prive di visiera (anche gli occhi possono essere veicolo di contagio)”. (ANSA)
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