RIORGANIZZAZIONE DELLE QUESTURE: ESITO TERZO INCONTRO

RIORGANIZZAZIONE DELLE QUESTURE: ESITO TERZO INCONTRO

Stamane, si è tenuto l’incontro con il Sottosegretario On. Nicola Molteni ed il Vice Capo Vicario Pref. Luigi Savina per la discussione del piano di redistribuzione degli organici nelle...

Stamane, si è tenuto l’incontro con il Sottosegretario On. Nicola Molteni ed il Vice Capo Vicario Pref. Luigi Savina per la discussione del piano di redistribuzione degli organici nelle Questure e nei Commissariati del Paese. Dopo aver ribadito che nessuna struttura perderà effettivi rispetto alla dotazione attuale è stato annunciato che l’organizzazione interna muterà rispetto al modello ora vigente, dove gli uffici sono ordinati gerarchicamente in modo piramidale, assumendo un più funzionale schema dove tutte le articolazioni operative saranno poste sullo stesso piano. Per esempio l’ufficio Immigrazione, scorporato dall’Amministrativa, diverrà autonomo. Nelle strutture più complesse, cioè nelle città più grandi, ad invarianza di schema, le divisione svilupperanno un maggior numero di sezioni. Solo a Roma le Scorte saranno elevate a settore autonomo. Confermato il numero minimo di 168 unità per il solo ruolo ordinario, Questore e 9 funzionari compresi, ai quali vanno aggiunti almeno 6 operatori dei ruoli tecnici. A riguardo dei Commissariati per quelli Distaccati se diretti da V.Q.A./V.Q. l’organico minimo sarà 47 unità del ruolo ordinario, 65 se retto da Primo Dir., mentre per i Commissariati Sezionali rispettivamente 30 e 50. I ruoli Tecnici non sono previsti. L’individuazione delle cifre precise per ogni diverso Commissariato, al di sopra del livello minimo, ha seguito però la valutazione dei parametri provinciali producendo risultati che non ci paiono convincenti perché non soddisfano con pienezza le reali necessità dei vari presidi, soprattutto laddove il territorio di competenza o il mandamento che vi fa riferimento conta oltre i centomila abitanti. Il SAP ha posto l’accento sull’importanza dell’applicazione di tale progetto, soprattutto alla luce del fatto che oggi vi sono diverse realtà molto al di sotto della quota prevista, che la riforma organizzativa non può essere applicata senza il completo ripianamento degli organici che, giocoforza, non può essere di immediata realizzazione. Il lavoro prosegue con ulteriori approfondimenti e valutazioni per individuare eventuali correzioni da apporre.

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