RICORSO “SBLOCCA STIPENDI”

RICORSO “SBLOCCA STIPENDI”

Gent.mi iscritti, ricorrenti aderenti al ricorso collettivo denominato “Sblocca Stipendi”, lo Studio Legale Rocco – Testini ha fornito al SAP informazioni circa l’esito di detto ricorso, avente ad oggetto la...

Gent.mi iscritti, ricorrenti aderenti al ricorso collettivo denominato “Sblocca Stipendi”, lo Studio Legale Rocco – Testini ha fornito al SAP informazioni circa l’esito di detto ricorso, avente ad oggetto la richiesta indennitaria e risarcitoria per il patito blocco stipendiale, fondata sulla sentenza della Corte costituzionale n. 178/2015. Il Tar Lazio – Sede di Roma, con la sentenza n. 3406/2022 non ha accolto, né rigettato “nel merito” il ricorso collettivo. La decisione del Tar si è fermata, infatti, alla parte del ricorso relativa al “rito”. Alla luce di tanto il ricorso è stato dichiarato inammissibile, per le ragioni di seguito sinteticamente esplicate. Il Tar Roma ha integralmente compensato le spese; nessuno è stato condannato a pagare spese legali di soccombenza. Il Tar ha ritenuto che il ricorso non avrebbe potuto essere proposto in forma collettiva, ma che avrebbe potuto essere presentato da una delle sigle sindacali che partecipano alla procedura di contrattazione collettiva. Detta posizione non trovava consolidata giurisprudenza nel momento il cui il ricorso è stato depositato, infatti ai sindacati non era riconosciuta chiaramente la legittimazione attiva a proporre ricorsi. Lo Studio Legale, nella costante intenzione di continuare a tutelare tutti i ricorrenti, ha dettagliatamente esaminato e studiato la sentenza al fine di valutarne la ricorribilità in appello innanzi al Consiglio di Stato. L’esito dell’esame, condiviso con questa Segreteria Nazionale, ha condotto ad affermare che la sentenza non si presta ad essere proficuamente appellata. L’appello sarebbe rischioso, ad alto tasso di temerarietà, ed esporrebbe tutti i ricorrenti ad un elevato rischio di patire la condanna alle spese, verosimilmente nell’ordine di decine di migliaia di euro. Il primo grado il Tar ha compensato le spese con la seguente motivazione: “per la particolare complessità delle questioni affrontate”. Nonostante la mancata esperibilità dell’appello, la tutela dei diritti dei ricorrenti può continuare. Poiché non vi sono Magistrature dell’ordinamento nazionale disponibili ad accogliere la domanda di risarcimento ed indennizzo per il blocco stipendiale, lo Studio ha approntato e propone, il ricorso collettivo alla CEDU – Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, innanzi alla quale ha già esperienza e ricorsi pendenti. La tutela collettiva innanzi al Giudice sovranazionale è possibile poiché il diritto alla retribuzione rientra nel novero dei diritti tutelabili innanzi alla CEDU, alla quale è possibile rivolgersi anche senza esperire prima l’appello motivando detto “salto” con la verosimile certezza della condanna alle spese innanzi al Consiglio di Stato. Giova ricordare che la domanda giudiziale è fondata sulla sentenza della Corte costituzionale n. 178/2015 che ha dichiarato la illegittimità del blocco stipendiale. Deve essere esposto che il ricorso innanzi alla CEDU non prevede, in caso di denegata soccombenza, alcuna forma di condanna alle spese. Il ricorso collettivo innanzi alla CEDU costituisce l’ultima possibilità per gli iscritti ricorrenti di vedere riconosciute le ragioni poste a fondamento della domanda, originata dalla statuizione delle illegittimità del blocco accertata dalla Corte costituzionale. Lo Studio Legale Rocco Testini ritiene di poter proporre ricorso collettivo innanzi alla CEDU e il costo di adesione al ricorso è molto contenuto (€ 50,00), ed è dimezzato per gli iscritti al SAP (€ 25,00 a saldo). Le modalità di adesione sono agevoli atteso che lo Studio Legale è già in possesso di tutti i dati degli iscritti ricorrenti e prevede solo la compilazione di un breve modulo, presente sul sito internet dello Studio. Il termine per le adesioni è fissato al 31 maggio 2022 in ragione delle scadenze processuali di deposito del ricorso alla CEDU. Lo Studio Legale è a disposizione per ogni richiesta di chiarimento all’indirizzo mail: info@azionigiudiziariecollettive.it

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