Abbiamo riscontrato che i dipendenti appartenenti alle Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica (S.O.S.C.), in possesso del corso da Analista di fonti aperte-OSINT e SOCMINT o delle abilitazioni di Operatore cyber, vengono spesso impiegati, se non addirittura quotidianamente, nel monitoraggio delle reti per gli scopi e secondo le modalità individuate dall’art. 17 del D.P.R. n. 105 del 2022.
Detto articolo ha istituito l’indennità cyber, che al momento non è riconosciuta ai predetti operatori, creando una situazione fortemente discriminatoria nei confronti di coloro che, appunto, nonostante svolgano la funzione per la quale è previsto il riconoscimento dell’indennità predetta, questa non gli viene riconosciuta per il solo fatto che prestano servizio in una S.O.S.C.
Abbiamo scritto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza al fine di valutare l’inserimento del personale S.O.S.C. qualificato tra quello a cui spetta l’indennità in parola così come previsto dal menzionato art. 17.
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