23 Febbraio 2015
Sap, a rischio migliaia di procedimenti penali
Denunce raccolte da agenti non da ufficiali polizia giudiziaria
(ANSA) – ROMA, 23 FEB – “Migliaia di procedimenti penali sono
a rischio perché il Dipartimento della pubblica sicurezza
insiste con proprie circolari ad attribuire la possibilità di
ricezione delle denunce anche agli agenti di polizia
giudiziaria, quando l’art. 333 del codice di procedura penale
prevede espressamente questa possibilità per gli ufficiali di
polizia giudiziaria”. Lo afferma il segretario del Sap Gianni
Tonelli dopo un incontro che si è tenuto al Viminale per
affrontare la questione.
Si tratta di una “fuga in avanti inaccettabile che serve al
Ministero dell’Interno per coprire la gravissima carenza di
23mila ufficiali di polizia giudiziaria: 14 mila ispettori e
novemila sovrintendenti – prosegue Tonelli – Abbiamo sempre
espresso la nostra contrarietà e lo abbiamo ribadito nei giorni
scorsi anche durante l’incontro col ministro Alfano. Il
Dipartimento della pubblica sicurezza fa sue, in maniera
distorta, alcune sentenze della Corte di Cassazione che
ritengono possibile, in determinati casi, la ricezione dell’atto
di querela anche da parte di un soggetto che non sia ufficiale
di polizia giudiziaria; d’altro canto, non vengono invece tenute
in considerazione i pareri di numerosissime Procure della
Repubblica che sono contrarie a questa possibilità”. Con la
“ricezione delle denunce da parte degli agenti di polizia
giudiziaria – sostiene il Sap – si pone un problema di eccezione
di nullità della denuncia stessa che rischia, come minimo, di
dilatare i tempi del procedimento, con conseguente rischio
prescrizione, se non portare direttamente alla nullità”. (ANSA)
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Denunce raccolte da agenti non da ufficiali polizia giudiziaria
(ANSA) – ROMA, 23 FEB – “Migliaia di procedimenti penali sono
a rischio perché il Dipartimento della pubblica sicurezza
insiste con proprie circolari ad attribuire la possibilità di
ricezione delle denunce anche agli agenti di polizia
giudiziaria, quando l’art. 333 del codice di procedura penale
prevede espressamente questa possibilità per gli ufficiali di
polizia giudiziaria”. Lo afferma il segretario del Sap Gianni
Tonelli dopo un incontro che si è tenuto al Viminale per
affrontare la questione.
Si tratta di una “fuga in avanti inaccettabile che serve al
Ministero dell’Interno per coprire la gravissima carenza di
23mila ufficiali di polizia giudiziaria: 14 mila ispettori e
novemila sovrintendenti – prosegue Tonelli – Abbiamo sempre
espresso la nostra contrarietà e lo abbiamo ribadito nei giorni
scorsi anche durante l’incontro col ministro Alfano. Il
Dipartimento della pubblica sicurezza fa sue, in maniera
distorta, alcune sentenze della Corte di Cassazione che
ritengono possibile, in determinati casi, la ricezione dell’atto
di querela anche da parte di un soggetto che non sia ufficiale
di polizia giudiziaria; d’altro canto, non vengono invece tenute
in considerazione i pareri di numerosissime Procure della
Repubblica che sono contrarie a questa possibilità”. Con la
“ricezione delle denunce da parte degli agenti di polizia
giudiziaria – sostiene il Sap – si pone un problema di eccezione
di nullità della denuncia stessa che rischia, come minimo, di
dilatare i tempi del procedimento, con conseguente rischio
prescrizione, se non portare direttamente alla nullità”. (ANSA)
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