16 Novembre 2014
POLIZIA: SAP AVVERTE, DA NUOVE REGOLE INGAGGIO NESSUNA GARANZIA
(AGI) – Roma, 16 nov. – “Avevamo chiesto poche norme ma chiare, capaci di garantire sia gli operatori di polizia sia i cittadini. Se il nuovo regolamento entrera’ in vigore cosi’ com’e’, ci ritroveremo invece una congerie di norme che dicono tutto e il contrario di tutto senza garantire nessuno”. Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap) boccia senza mezzi termini le nuove regole di ingaggio pensate dal Viminale e illustrate pochi giorni fa ai sindacati di categoria.
“Sembrano – spiega Tonelli – norme create a tavolino per non esporre a critiche chi le ha concepite ma che, di fatto, mandano al macello gli operatori di polizia senza tutelarne l’incolumita’ e individuando responsabilita’ a loro carico in qualunque modo intervengano”. Il ‘manuale’ (una quindicina di schede con ‘principi e istruzioni operative per il personale della Polizia di Stato sull’uso legittimo della forza e dei mezzi di coazione fisica’) era “uno strumento da noi agognato e ripetutamente chiesto – sottolinea il segretario generale del Sap – per improntare ad una trasparenza ancora maggiore il rapporto tra le forze dell’ordine e i cittadini. Ma invece di poche regole, di semplice interpretazione, rischiamo di ritrovarcene centinaia, elastiche, imprecise, in contrasto tra di loro e, quel che e’ peggio, intrise di pregiudizio nei nostri confronti. Tanto da suggerirci il sospetto che l’input arrivato dai vertici abbia voluto assecondare o, almeno, non irritare certi ambienti solitamente molto aggressivi nei nostri confronti e anche mediaticamente molto forti”.
Il paradosso, denuncia Tonelli, “e’ evidente: oggi come oggi, l’uso delle armi o di altri mezzi di coazione fisica da parte di un pubblico ufficiale e’ disciplinato da un solo articolo del codice penale, il numero 53, e motivato dalla ‘necessita’ di respingere una violenza o di vincere una resistenza’. Con il nuovo Regolamento tutto promette di diventare molto piu’ confuso”.
Le incongruenze, secondo il segretario generale del Sap, “non si contano: come si puo’ pretendere che chi e’ costretto a far uso dello sfollagente colpisca solo gambe e braccia evitando polsi, gomiti e ginocchi? Che senso ha prevedere che l’uso della forza sia sempre ‘proporzionato’ all’offesa? Come si puo’ chiedere che l’operatore ‘congeli’ la situazione in attesa del 118 in presenza magari di un soggetto ubriaco, sotto l’effetto di droghe, o con le allucinazioni, che rischia di fare del male agli altri o a se stesso? Gli esempi potrebbero continuare. Quello che e’ certo e’, anche per rispetto dei 6mila poliziotti costretti in un anno a ricorrere al pronto soccorso, quando a meta’ settimana torneremo a vedere il nostro vice capo Marangoni, gli esporremo tutta la nostra contrarieta’ al progetto. Sappiamo di non avere potere di veto – conclude Tonelli – ma almeno proporremo una consultazione ai nostri iscritti”.
(AGI) 16-NOV-14 12:22 NNN
(AGI) – Roma, 16 nov. – “Avevamo chiesto poche norme ma chiare, capaci di garantire sia gli operatori di polizia sia i cittadini. Se il nuovo regolamento entrera’ in vigore cosi’ com’e’, ci ritroveremo invece una congerie di norme che dicono tutto e il contrario di tutto senza garantire nessuno”. Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap) boccia senza mezzi termini le nuove regole di ingaggio pensate dal Viminale e illustrate pochi giorni fa ai sindacati di categoria.
“Sembrano – spiega Tonelli – norme create a tavolino per non esporre a critiche chi le ha concepite ma che, di fatto, mandano al macello gli operatori di polizia senza tutelarne l’incolumita’ e individuando responsabilita’ a loro carico in qualunque modo intervengano”. Il ‘manuale’ (una quindicina di schede con ‘principi e istruzioni operative per il personale della Polizia di Stato sull’uso legittimo della forza e dei mezzi di coazione fisica’) era “uno strumento da noi agognato e ripetutamente chiesto – sottolinea il segretario generale del Sap – per improntare ad una trasparenza ancora maggiore il rapporto tra le forze dell’ordine e i cittadini. Ma invece di poche regole, di semplice interpretazione, rischiamo di ritrovarcene centinaia, elastiche, imprecise, in contrasto tra di loro e, quel che e’ peggio, intrise di pregiudizio nei nostri confronti. Tanto da suggerirci il sospetto che l’input arrivato dai vertici abbia voluto assecondare o, almeno, non irritare certi ambienti solitamente molto aggressivi nei nostri confronti e anche mediaticamente molto forti”.
Il paradosso, denuncia Tonelli, “e’ evidente: oggi come oggi, l’uso delle armi o di altri mezzi di coazione fisica da parte di un pubblico ufficiale e’ disciplinato da un solo articolo del codice penale, il numero 53, e motivato dalla ‘necessita’ di respingere una violenza o di vincere una resistenza’. Con il nuovo Regolamento tutto promette di diventare molto piu’ confuso”.
Le incongruenze, secondo il segretario generale del Sap, “non si contano: come si puo’ pretendere che chi e’ costretto a far uso dello sfollagente colpisca solo gambe e braccia evitando polsi, gomiti e ginocchi? Che senso ha prevedere che l’uso della forza sia sempre ‘proporzionato’ all’offesa? Come si puo’ chiedere che l’operatore ‘congeli’ la situazione in attesa del 118 in presenza magari di un soggetto ubriaco, sotto l’effetto di droghe, o con le allucinazioni, che rischia di fare del male agli altri o a se stesso? Gli esempi potrebbero continuare. Quello che e’ certo e’, anche per rispetto dei 6mila poliziotti costretti in un anno a ricorrere al pronto soccorso, quando a meta’ settimana torneremo a vedere il nostro vice capo Marangoni, gli esporremo tutta la nostra contrarieta’ al progetto. Sappiamo di non avere potere di veto – conclude Tonelli – ma almeno proporremo una consultazione ai nostri iscritti”.
(AGI) 16-NOV-14 12:22 NNN
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