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Sono ben contento del risultato della consultazione referendaria e delle conseguenti DIMISSIONI di questo Governo che tentava di rottamare l’apparato della SICUREZZA.
Il Governo RENZI ha dato una prova estremamente deplorevole di insensibilità verso il sentire comune del Paese in molteplici settori.
Gli italiani sono sempre stati lontani anni luce dalle politiche del Governo dimissionario.
Da quando mi hanno consegnato nelle mani il timone del primo sindacato autonomo del comparto sicurezza mi sono scontrato contro le politiche sulla sicurezza miopi e lontanissime dalle reali necessità della comunità.
I tagli lineari nel settore degli organici anziché la promozione di un processo di unificazione delle forze di polizia determinò, nei primi mesi del 2014, il concepimento di un progetto di chiusura di 267 uffici di Polizia, progetto che avversammo e bloccammo con l’aiuto della campagna elettorale europea prima e quella per le amministrative poi. Domani, martedì 6 dicembre, avremmo dovuto subire la presentazione del piano relativo ai tagli di uffici, ma le dimissioni del Governo DEVONO rimettere tutto in discussione. La Nazione Italia ha bocciato sonoramente le politiche del Governo RENZI, soprattutto sulla sicurezza. L’ISTAT ha rilevato che la prima preoccupazione degli italiani, nonostante il contesto di crisi economica, è relativa alla sicurezza, mentre per contro le politiche Renzi-Alfano sono proseguite imperterrite sulla via dei tagli lineari in questo settore. Non ci sono soldi neppure per le divise che ci dobbiamo comperare, sulle pulizie, la cancelleria, le dotazioni e gli equipaggiamenti e l’apparato della sicurezza sta lentamente soffocando avviandosi al collasso.
Sul fronte della formazione, poi, non è andata per certo meglio. Dopo i fatti di Charlie Hebdo tutta l’Europa prese atto della propria impreparazione e di quella delle forze di polizia. Affrontare chi cerca il martirio volendoti uccidere impone dei modelli formativi completamente differenti e finalizzati a trasferire a tutti gli operatori su strada l’addestramento per impattare positivamente contro i tagliagole. Stampammo cartoline e “rubando il posto ai lavavetri”, occupammo gli incroci stradali delle principali città distribuendo cartoline ai cittadini da inviare al capo del governo con le quali avanzammo poche richieste a bassissimo costo, ma urgenti e non dilazionabili. Fummo ignorati e dopo la strage di Parigi e del Bataclan sottolineammo su tutto il circuito mediatico la enorme responsabilità del Governo Renzi e del Ministro Alfano di non aver fatto nulla per ridare efficacia alle forze di polizia preparandole alle nuove sfide. La nostra denuncia rappresentava una fonte pericolosissima di responsabilità ineludibili e inaffrancabili e per questo decisero di reprimere illecitamente la nostra denuncia nell’interesse dei cittadini comprimendo libertà costituzionalmente garantite. Se un sindacato non può denunciare che la sicurezza dei poliziotti è compromessa da caschi marci e scaduti, da giubbetti antiproiettile scaduti e inidonei a trattenere i proiettili sparati dalle armi lunghe, da pistole mitragliatrici vecchie del 1978 e mai sottoposte a revisione o manutenzione e da un difetto formativo in quanto non sono mai stati addestrati a colpire un bersaglio in movimento, COSA DEVE FARE in un periodo in cui, tra l’altro, sono bloccati i trattamenti economici?
Io personalmente sono rimasto DISGUSTATO del comportamento che Renzi e Alfano hanno tenuto nei confronti del SAP e della mia persona sin dal primo giorno, dalla,condanna opportunistica e falsa degli APPLAUSI FARLOCCHI al periodo in cui mi sono sottoposto ad uno SCIOPERO della FAME di SESSANTUNO giorni. Da quando, assecondando il partito dell’ANTIPOLIZIA, hanno sostenuto gli infausti disegni di legge sull’introduzione dei numeretti sulle divise dei poliziotti per finire alla baggianata del reato di tortura che avrebbe bloccato l’agire delle divise su strada lasciando la brava gente in balia dei delinquenti.
Un disumano sacrificio di 61 giorni di astensione totale dal cibo e due ricoveri nei quali da Renzi e Alfano è mancata qualsiasi attenzione: NON un gesto di solidarietà umana, NON un gesto di sensibilità istituzionale, NON una azione a favore della trasparenza doverosa da noi richiesta, NON una azione rivolta alla VERITÀ e alla GIUSTIZIA.
Il Governo di RENZI e Alfano ha coperto, nella migliore delle ipotesi, una repressione illecita di libertà costituzionalmente garantite a fini politici, e di questo dovranno essere chiamati a risponderne, prima o poi. Invece di dare la caccia ai mafiosi e ai tagliagole del califfo nero hanno distolto uomini per indagare su alcuni eroi che sono andati in televisione a denunciare le vergogne della polizia nell’interesse dei cittadini e del Paese e ne hanno sospesi quattro, Fabrizio Rossi è stato riammesso dal TAR perché il provvedimento ritenuto illegittimo.
Il Governo che ha “scimmiottato” il metodo Lauro è stato bocciato.
Gli italiani e i poliziotti non si sono fatti comperare da 80€ una tantum di lavoro nero legalizzato e neppure i giovani da un bonus di 500€ e, mi sia consentito, neppure i cittadini della Campania nonostante il fiume di soldi riversato in quella regione.
I poliziotti stanno attendendo l’applicazione della sentenza della corte costituzionale che sopprime il blocco dei CONTRATTI di LAVORO per un accordo dignitoso che dia respiro alle famiglie e i fondi per un VERO RIORDINO DELLE CARRIERE. Questi sogno i segnali concreti che attendiamo.
Aver compromesso l’efficienza dell’apparato della SICUREZZA è una responsabilità imperdonabile, per questo, nell’interesse della nostra ITALIA, sono gaudente e soddisfatto per il risultato della consultazione referendaria e la caduta del Governo.
Chi seguirà a Renzi non potrà ignorare il SAP se non altro perché il VOTO ci ha eletti di fatto interpreti della brava gente e dei poliziotti relativamente alle esigenze di sicurezza del Paese e del loro malessere in questo settore.
POLIZIOTTI E BRAVA GENTE FATEVI AVANTI, IL PAESE HA NECESSITÀ DI VOI.
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