6 Aprile 2007
Catania, 06 APR (Velino) – “Il verbale dell’agente di polizia e’ incompleto. A chiarire che l’ispettore Filippo Raciti non e’ stato travolto dal Discovery ci sono immagini televisive e la testimonianza di un altro agente che all’esterno era vicino all’ispettore ed e’ intervenuto per primo”. Per la questura di Catania non e’ assolutamente vero che l’ispettore fu investito dal fuoristrada della polizia, come potrebbe lasciar intendere il verbale pubblicato sul settimanale L’espresso. Il documento e’ del 5 febbraio scorso e si riferisce alla testimonianza resa da un poliziotto – indicato dal settimanale soltanto con le iniziali S.L. – ai magistrati della procura della Repubblica di Catania. Nel verbale si legge fra l’altro: “Chiudevo gli sportelli e, innescata la retromarcia, ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull’autovettura e ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra insieme a Balsamo – un altro agente, n.d.r. – portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra”. A spiegare meglio cosa realmente accadde all’esterno del Discovery e a integrare il racconto di L.S. e’ un altro verbale, quello dell’agente Poli. Nella sua testimonianza l’agente rivela che fu lui a dare una “botta” al Discovery e lo fece “con le due mani” perche’ l’auto si fermasse per soccorrere l’ispettore che si sentiva male. Raciti, quindi, non sarebbe morto per “fuoco amico” e alla Procura e in Questura aggiungono che, oltre alla ricostruzione di Poli, ben piu’ dettagliata di tutte le altre perche’ in quel momento era con Raciti, ci sarebbero anche le riprese televisive che sgombrerebbero il campo da ogni equivoco. (vum) 061220 APR 07
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