Nel quarto incontro sulla riorganizzazione delle Questure, presieduto dal Sottosegretario On. Nicola Molteni e dal Vice Capo Prefetto Luigi Savina, i componenti del gruppo di lavoro autore del progetto hanno esposto la distribuzione del personale suddiviso per ruoli. Poche le cose di reale interesse giacché questa fase costituisce in pratica la semplice collocazione di un numero complessivo di elementi proporzionale a quello attualmente assegnato alle cosiddette strutture territoriali con le cifre, rimodulate sede per sede, illustrate nelle riunioni precedenti. Per quanto attiene all’organizzazione delle Direzioni è stato spiegato che il Capo di Gabinetto sarà sempre un Dirigente, così come per le divisioni Amministrativa e Anticrimine nonché per i Commissariati distaccati. Per quanto attiene l’ambito Tecnico-logistico si rafforza la regia centralizzata e viene nel contempo razionalizzata l’organizzazione periferica dando un ordine più chiaro ai differenti settori.
L’occasione, soprattutto in ragione della presenza dell’alto referente politico del Dicastero, è stata utile per altri e più pregnanti argomenti: le prospettive di aumento di organico sono positive, le assunzioni straordinarie annunciate risultano finanziate e nel decreto “Sicurezza” in via di approvazione è prevista la capacità di superamento del penalizzante limite posto dalla Legge Madia. Ciò che impedisce la rapida assunzione del personale è la ridotta presenza di posti nei nostri Istituti d’Istruzione, handicap causato dall’errata politica di dismissione delle Scuole realizzata in passato e peraltro osteggiata con forza dal SAP: poiché la potenzialità formativa è di soli 3500 neo-agenti all’anno si stanno vagliando possibili soluzioni per migliorare la tempistica.
Per ultimo, proprio su intervento del SAP, è stato per l’ennesima volta posto il problema, a dir poco scandaloso, del ritardo sulla consegna delle divise operative alle Specialità, annunciato e garantito per lo scorso giugno, e più in generale della fornitura delle divise a tutti gli uffici. Una lacuna che risulta ancor più insopportabile al cospetto della prevista spesa di ben 5 milioni per nuovi e sgraditi distintivi di qualifica.
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