Di seguito si riporta integralmente la circolare del Capo della Polizia, Prefetto Lamberto Giannini, in merito a quelle che sono le “Procedure e le strategie di contrasto agli effetti di eventi psicotraumatici” che l’Amministrazione sta mettendo in atto.
La tutela della salute fisica e psicologica del personale rappresenta il fattore pregiudiziale per il perseguimento di tutti gli obiettivi istituzionali di ogni Amministrazione, tanto più della nostra, in considerazione della particolarità dei compiti delle forze di polizia e dei contenuti del servizio. Aspetti organizzativi e ordinamentali, formazione e protocolli di intervento sono stati da sempre ispirati da questa fondamentale esigenza, ma talvolta si rileva ancora un non adeguato approccio culturale su tematiche quali quelle dello stress e del disagio, spesso affrontati in termini emergenziali, senza una precisa e sistematica procedura. L’approccio corretto deve essere centrato su interventi preventivi e strutturali che, oltre ad assicurare la massima garanzia per la tutela della salute del personale, richiedono la necessità di consapevolezza e di partecipazione responsabile da parte di ogni singola componente dell’Amministrazione, nella convinzione che il benessere organizzativo, cui si deve necessariamente tendere, rappresenta la condizione che consente di affrontare con successo anche le criticità peggiori. In tal senso, le strategie di intervento si muovono su piani diversi ma complementari: è stato dato un forte impulso alla formazione sulla gestione dello stress e del disagio che, a partire dall’anno corrente, riguarderà tutto il personale della Polizia di Stato; si sta ultimando l’iter normativo che modifica ed integra il regolamento di servizio all’art. 48, prevedendo l’attivazione subitanea di un sostegno psicologico e la permanenza in servizio, anche senza l’arma in dotazione, del personale che presenti condizioni di temporaneo disagio; è stato previsto un forte incremento del numero degli psicologi sul territorio e, nell’ambito della Direzione Centrale di Sanità, è stato creato il Servizio di Psicologia; sono stati attivati, e lo saranno sempre più diffusamente, sportelli d’ascolto sul territorio; riprenderanno a breve i corsi di formazione per pari; è attiva l’app Insiemepossiamo, che consente agli operatori di contattare in tempo reale, anche anonimamente, uno psicologo. Tra tali iniziative, che sono state preventivamente discusse e valutate dal Tavolo sul disagio, che vede la partecipazione delle 00.SS., le “Linee Guida della Psicologia dell’Emergenza nella Polizia di Stato” (disponibili su Doppiavela) , frutto del Gruppo di Lavoro istituito nel luglio 2021, formato da esperti esterni all’Amministrazione e da psicologi della Polizia di Stato, rappresentano un importante obiettivo. La gestione degli eventi critici rappresenta un ambito molto delicato, che l’Amministrazione cura da tempo con attenzione: si è però ritenuto necessario fare un passo ulteriore, ovvero costruire processi standardizzati a livello nazionale e quindi individuare modalità di comunicazione e di intervento che vedano interessati tutti gli operatori della Polizia di Stato. Nella consapevolezza che i più frequenti rischi professionali di un operatore di polizia, quali quello infortunistico e quello psicotraumatico, non possono essere eliminati o adeguatamente limitati da tutti i possibili interventi di prevenzione primaria, si raccomanda ai datori di lavoro che a tali linee guida si faccia riferimento anche nella stesura del Documento di Valutazione del Rischio ex Dlgs 81/08, prevedendo l’attivazione e la gestione degli eventi critici sulla base delle suddette indicazioni.
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