POLIZIOTTO FERITO A CATANIA: "IL SENSO DI IMPUNITÁ FA AUMENTARE L'INSICUREZZA"

POLIZIOTTO FERITO A CATANIA: “IL SENSO DI IMPUNITÁ FA AUMENTARE L’INSICUREZZA”

Due gambiani sono entrati nella notte tra mercoledì e giovedì nell’appartamento a Catania di un Commissario della Polizia di Stato. Lo scopo era quello di compiere una rapina, approfittando...

Due gambiani sono entrati nella notte tra mercoledì e giovedì nell’appartamento a Catania di un Commissario della Polizia di Stato. Lo scopo era quello di compiere una rapina, approfittando della presenza della famiglia in casa. Nel corso della colluttazione il nostro collega è stato ferito da numerosi colpi di taglierino, curati dai sanitari dell’ospedale Vittorio Emanuele con circa 80 punti di sutura. I due malviventi sono fuggiti lanciandosi dal balcone; uno è riuscito ad allontanarsi mentre l’altro è caduto in modo scomposto procurandosi fratture multiple. Un fatto di estrema gravità, segnale di un alto livello di insicurezza che si registra a Catania, come in altre parti del Paese. Dura la presa di posizione del Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia Stefano Paoloni: “Episodi come quello dello spacciatore gambiano, rimesso in libertà dai giudici del Tribunale del Riesame di Milano, perché lo spaccio rappresenta per il tale unica fonte di sostentamento, non fanno altro che legittimare quel senso oramai diffuso di impunità, che spinge i malviventi a compiere crimini in maniera indisturbata, così come avvenuto a Catania. Tanto sanno che non avranno conseguenze.  Il Segretario Provinciale del SAP, Giuseppe Coco, ha manifestato piena solidarietà e vicinanza al collega ferito. Il rammarico però, di fronte a questo gesto efferato, aumenta pensando che i due soggetti si erano già resi protagonisti di azioni simili, collezionando denunce per minacce, percosse, lesioni, furto e spaccio di sostanze stupefacenti. Il nuovo decreto sicurezza prevede la revoca della protezione, il carcere e l’immediata espulsione in questi casi. Ci auguriamo che tutto ciò avvenga presto. Sì perché, paradossalmente, uno dei due malviventi godeva di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Come dire, oltre il danno è arrivata anche la beffa.

 

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