A Bologna si accende la polemica contro gli organizzatori del Pride per l’esclusione dalla manifestazione dei poliziotti e poliziotte Lgbt. Fa discutere il caso “Polis Aperta” nella città più Lgbt d’Italia, come definita dagli organizzatori stessi, i quali giustificano così l’esclusione dell’associazione dal corteo: «La nostra non è una presa di posizione contro Polis Aperta, ma di critica aperta alle forze dell’ordine come istituzione, e come luogo di riproduzione di violenza sessista, omolesbobitransfobica, abilista e razzista».
Stefano Paoloni, Segretario generale del SAP: «Queste sono accuse pretestuose, strumentali e con pregiudizi ideologici, anche perché nessun comportamento è stato oggettivato se non in maniera generica. La comunità della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine è uno spaccato della nostra società e nella quale si vive e si fa parte indipendentemente dai propri orientamenti sessuali». Continua Paoloni: «Da un movimento che professa la libertà e l’integrazione a 360 gradi ci saremmo aspettati ben altro. Soprattutto che non nutrisse quegli stessi pregiudizi che dice di subire. L’inclusione probabilmente non è un valore condiviso dal movimento».
Sulla stessa linea anche il Segretario Generale Aggiunto del SAP, On. Gianni Tonelli: «Le parole degli organizzatori del Pride di Bologna certificano un fatto che ormai sanno tutti da tempo ma nessuno dice: non sono rappresentativi di tutte le persone lgbt. Condanniamo fortemente l’attacco e le accuse fatte alla polizia e invitiamo le Istituzioni a fare lo stesso e a dissociarsi dagli organizzatori. E’ emblematico come parlino contro le discriminazioni e poi pongano in atto quella che è a tutti gli effetti una vera e propria discriminazione. Questo dovrebbe fare riflettere».
BOLOGNA PRIDE: TONELLI, ‘ORGANIZZATORI DISCRIMINANO POLIZIA, CONDANNA PER ACCUSE’ =
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BOLOGNA PRIDE: TONELLI, ‘ORGANIZZATORI DISCRIMINANO POLIZIA, CONDANNA PER ACCUSE’ =
Roma, 23 giu. – (Adnkronos) – “Le parole degli organizzatori del Pride
di Bologna certificano un fatto che ormai sanno tutti da tempo ma
nessuno dice: non sono rappresentativi di tutte le persone lgbt. Anzi,
sono una minoranza rumorosa che si impone e usa come spada ideologica
la vita privata di tutti, anche della maggioranza silenziosa.
Condanniamo fortemente l’attacco e le accuse fatte alla polizia e
invitiamo il Sindaco e tutti gli esponenti della Giunta e del
Consiglio a fare lo stesso e a dissociarsi dagli organizzatori”. Lo
affermano in una nota Gianni Tonelli e Matteo Di Benedetto,
consigliere comunale in merito affermazioni degli organizzatori del
pride di Bologna sulle forze dell’ordine e all’esclusione di
poliziotti Lgbtq al corteo.
“La polizia è l’unica istituzione che da sempre gode della fiducia
incrollabile della quasi totalità della popolazione. Invitiamo gli
organizzatori a porgere le dovute scuse alla Polizia. E’ emblematico
come parlino di discriminazioni e poi pongano in atto quella che è a
tutti gli effetti una vera e propria discriminazione. Organizzano una
manifestazione contro pregiudizi e discriminazioni mettendo in pratica
pregiudizi e discriminazioni. Questo dovrebbe fare riflettere.
Sottolineiamo infine un fatto: non è fomentando la divisione e il
conflitto sociale che si lavora per una società più unita e giusta.
L’augurio è che quanto accaduto faccia riflettere tutti”, concludono
Tonelli e Di Benedetto.
(Giz-Cro/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
23-GIU-22 12:50
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