Succede a Bologna, ma abbiamo pochi dubbi nel pensare che da altri parti la situazione non sia diversa. La prefettura non paga le ditte appaltatrici per mancanza di fondi sui relativi capitoli di spesa e così le ditte, dal 15 febbraio, non accreditato più il buono pasto. A rimetterci, ancora una volta, sono i colleghi che si trovano sprovvisti di buoni pasto. Il SAP, già da qualche tempo, insiste nel chiedere l’accredito di questo beneficio in busta paga, che tra l’altro non sarebbe sottoposto a tassazione. Una soluzione che non comporterebbe neanche un aumento di spesa del pubblico erario e che anzi, con ogni probabilità, realizzerebbe un risparmio di spesa perché non sarebbe necessaria tutta la procedura relativa ai bandi di assegnazione degli appalti. La vicenda è stata portata all’attenzione dei Ministri competenti e il SAP sta portando avanti una petizione al riguardo: di fronte ai continui fallimenti del sistema di erogazione tuttora in atto, c’è bisogno di decisioni che vadano a tutelare il diritto imprescindibile dei colleghi di vedersi assegnato il ticket per la consumazione del pasto.
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