Più chiarezza sul buono vestiario

Più chiarezza sul buono vestiario

La nota e dolente questione dell’indennità riservata al personale autorizzato a prestare servizio in abiti civili, è stata affrontata oggi in una riunione convocata dal direttore delle Relazioni Sindacali...
La nota e dolente questione dell’indennità riservata al personale autorizzato a prestare servizio in abiti civili, è stata affrontata oggi in una riunione convocata dal direttore delle Relazioni Sindacali dr. Ricciardi, assieme ai delegati delle Direzioni Centrali per gli Affari Generali, per i Servizi di Ragioneria e dei Servizi Tecnico Logistici, rispettivamente dr.ssa D’Arienzo, dr.ssa Mastrofrancesco e dr. F, Izzo, alla quale il Sap ha preso parte con il Segretario Naz.le Dressadore e il Segretario di Palermo Gaetano Maranzano. Naturalmente sono state sottolineate le pessime risultanze del metodo utilizzato lo scorso anno sia per l’individuazione delle ditte fornitrici che per l’individuazione dei beneficiari, che da un lato ha determinato fenomeni di subappalto, aggiudicazioni a ditte non attrezzate o addirittura non qualificate, forniture di capi inadeguati, e dall’altro l’ingiusta esclusione di personale che opera doverosamente in borghese. L’accesa e approfondita discussione ha prodotto l’impegno da parte degli Affari generali di emanare una circolare che chiarisca con precisione quale sia il personale che espleta attività investigativa in modo continuativo e perciò deve essere destinatario del beneficio e, nel contempo, l’inclusione nel redigendo D.M. sulle divise della specificazione degli altri settori della Polizia che devono intendersi esonerati dall’uso dell’uniforme: con queste due definizioni dovrebbero cessare le incomprensibili differenze creatisi sul territorio e, soprattutto, dovrebbero finalmente trovare accoglimento le richieste di alcuni operatori, ad esempio chi svolge le scorte di sicurezza e quelli della Scientifica, a cui il buono vestiario spetta in modo inequivocabile.

Per quanto riguarda la disponibilità economica attraverso cui provvedere all’erogazione del beneficio si sono potuti acquisire dei dati di indubbio interesse : sul piatto ci sono gli stessi soldi dello scorso anno, circa 1 milione e 750 mila euro, che rappresenta l’8,75% del budget complessivo per l’equipaggiamento, mentre gli aventi diritto segnalati dai questori lo scorso anno erano 16465 per cui ad ognuno sono stati erogati 106 euro circa. Resto un mistero il fatto che alcuni abbiano ricevuto un buono di importo inferiore, o meglio, le ipotesi che le varie gare d’appalto con offerta al ribasso abbiano determinato un importo individuale inferiore a quello finanziato non giustificano né un ampliamento ingiustificato degli aventi diritto né un risparmio di risorse poi destinate magari ad altri usi. Su questa ennesima “fantozzata” dell’Amministrazione e sulle sopra citate procedure per la migliore applicazione del beneficio il SAP terrà alte le antenne.

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