La prima discussione della bozza di circolare esplicativa del Contratto ha fatto emergere la profonda inadeguatezza del testo proposto dal Dipartimento: a più di 7 mesi dalla chiusura del nefasto accordo voluto, anzi imposto, dal precedente Governo alla ricerca di un improbabile strumento di pubblicità per le elezioni politiche e colpevolmente agevolata dalla complicità di alcune sigle decise a sottoscriverlo al buio, è uscito dai cassetti questo progetto di circolare che non dice nulla di interessante. La Dr.ssa Iodice e la Dr.ssa De Bartolomeis, responsabili rispettivamente dell’Ufficio Affari Generali e Giuridici della Dir. Centrale per le Risorse Umane e dell’Uff. per le Relazioni Sindacali, hanno incassato la circostanziata e ferma critica del SAP sulla evidente inconsistenza della circolare. Se la pedissequa replica delle tabelle del Contratto, assai poco chiare invero, non aggiunge alcunché e quindi non spiega nulla più di quello che già si sapeva, la trattazione dell’art. 7 sui permessi brevi invece omette incredibilmente quei chiarimenti che tutti aspettavano per meglio orientare la tribolata applicazione dell’istituto. Serve una valutazione del nuovo articolo raccordata con le normativa precedente sulla quale il nuovo testo interviene a completamento, ma che non supera o sostituisce. E poi servono chiarimenti sulla vasta casistica che la quotidianità propone. Il SAP nei mesi scorsi ha avanzato proteste, richieste e suggerimenti per dirimere le tante questioni sorte sul territorio e non può quindi accettare come giustificazione l’evidente inadeguatezza della formula messa per iscritto sul Contratto: l’atteggiamento remissivo della nostra Amministrazione davanti alla fretta del vecchio Esecutivo e alle pressioni dei Militari ha generato questo pessimo risultato e mettere una pezza agli strappi fatti allora richiede oggi uno sforzo decisionale più netto e coraggioso. La cervellotica iniziativa della Direzione del Reparto Mobile di Padova, per esempio, diretta a pretendere il recupero delle ore utilizzate per le visite specialistiche e gli esami medici con gli straordinari dei servizi di ordine pubblico, non può nemmeno essere ipotizzata perché contraria alla regola in modo lampante; l’utilizzo del Congedo Straordinario nei casi in cui il tempo per visita/esame sfori le tre ore non può subire limitazioni; la certificazione a supporto delle richieste non può inerire gli aspetti medici. Di questi e di altri importanti aspetti la delegazione dipartimentale ha dovuto prendere atto convenendo sulla necessità di formulare una circolare più chiara e utile.
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