20 Marzo 2012
PENSIONI: SINDACATI COMPARTO SICUREZZA, NON INNALZARE ETA’
‘SE VOGLIONO AGENTI E MILITARI CON BASTONI E BADANTI, DICIAMO NO
(ANSA) – ROMA, 20 MAR – Pronti a scendere in piazza per difendere la loro specificita’, per dire che l’eta’ pensionabile di poliziotti, carabinieri, militari e vigili del fuoco non va equiparata a quella degli altri settori del pubblico impiego perche’ cosi’ facendo si metterebbe a repentaglio l’intero sistema della sicurezza e della Difesa. ”Se vogliono agenti e militari con bastoni e badanti – sintetizza il generale Domenico Rossi del Cocer interforze – noi non ci stiamo”.
Spalleggiati da un parterre politico assolutamente bipartisan – ad eccezione della Lega erano presenti i rappresentanti di tutti gli schieramenti politici, compresi quelli fuori dal Parlamento come Rifondazione Comunista – i sindacati del comparto Sicurezza e Difesa alzano la voce contro la riforma del governo Monti che, sostengono, equipara poliziotti e carabinieri agli altri dipendenti del pubblico impiego costringendoli ad andare in pensione tra i 63 e i 65 anni a fronte dei 61 previsti dall’attuale normativa.
”In nessuno dei principali paesi europei i poliziotti vanno in pensione da anziani, neppure in Estonia – dice il segretario del Sap Nicola Tanzi – . Al ministro Fornero e al Governo chiediamo semplicemente di applicare una legge dello Stato, quella sulle specificita’ della professione approvata nel 2010 nell’ambito del collegato lavoro, che tutela le forze dell’ordine dal punto di vista normativo, economico e previdenziale, riconoscendo a questi operatori una diversita’ e un rischio professionale che gli altri impiegati pubblici non hanno”.
Altrimenti, e’ la provocazione dei rappresentanti delle forze di polizia e forze armate, a poliziotti e militari vengano riconosciuti gli stessi diritti degli altri dipendenti pubblici, compreso quello di sciopero.
Insomma, dicono i sindacati di polizia (Siulp, Sap, Ugl e Consap), della polizia penitenziaria (Sappe Uil Fns-Cisl Ugl, Cnpp), del Corpo forestale dello Stato (Sapaf, Ugl, Fns-Cisl, Fesifo, Uil-Cfs, Snf), dei Vigili del Fuoco (Fns-Cisl, Uil Vvf, Conapo, Ugl-Vvf) e le rappresentanze militari di Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Aeronautica e Marina, se c’e’ una legge approvata dal Parlamento che riconosce una ”diversita”’ delle forze di polizia e delle forze armate, questa specificita’ va riconosciuta anche per quanto riguarda le pensioni.
”La nostra professione – prosegue Tanzi – comporta obblighi, vincoli e limitazioni, pertanto devono esserci delle compensazioni”.
Per questo motivo i sindacati hanno annunciato che, dopo la riapertura al confronto annunciata dal ministro Fornero, si attendono ”fatti concreti”.
(ANSA) GUI 20-MAR-12 19:00
Read more
‘SE VOGLIONO AGENTI E MILITARI CON BASTONI E BADANTI, DICIAMO NO
(ANSA) – ROMA, 20 MAR – Pronti a scendere in piazza per difendere la loro specificita’, per dire che l’eta’ pensionabile di poliziotti, carabinieri, militari e vigili del fuoco non va equiparata a quella degli altri settori del pubblico impiego perche’ cosi’ facendo si metterebbe a repentaglio l’intero sistema della sicurezza e della Difesa. ”Se vogliono agenti e militari con bastoni e badanti – sintetizza il generale Domenico Rossi del Cocer interforze – noi non ci stiamo”.
Spalleggiati da un parterre politico assolutamente bipartisan – ad eccezione della Lega erano presenti i rappresentanti di tutti gli schieramenti politici, compresi quelli fuori dal Parlamento come Rifondazione Comunista – i sindacati del comparto Sicurezza e Difesa alzano la voce contro la riforma del governo Monti che, sostengono, equipara poliziotti e carabinieri agli altri dipendenti del pubblico impiego costringendoli ad andare in pensione tra i 63 e i 65 anni a fronte dei 61 previsti dall’attuale normativa.
”In nessuno dei principali paesi europei i poliziotti vanno in pensione da anziani, neppure in Estonia – dice il segretario del Sap Nicola Tanzi – . Al ministro Fornero e al Governo chiediamo semplicemente di applicare una legge dello Stato, quella sulle specificita’ della professione approvata nel 2010 nell’ambito del collegato lavoro, che tutela le forze dell’ordine dal punto di vista normativo, economico e previdenziale, riconoscendo a questi operatori una diversita’ e un rischio professionale che gli altri impiegati pubblici non hanno”.
Altrimenti, e’ la provocazione dei rappresentanti delle forze di polizia e forze armate, a poliziotti e militari vengano riconosciuti gli stessi diritti degli altri dipendenti pubblici, compreso quello di sciopero.
Insomma, dicono i sindacati di polizia (Siulp, Sap, Ugl e Consap), della polizia penitenziaria (Sappe Uil Fns-Cisl Ugl, Cnpp), del Corpo forestale dello Stato (Sapaf, Ugl, Fns-Cisl, Fesifo, Uil-Cfs, Snf), dei Vigili del Fuoco (Fns-Cisl, Uil Vvf, Conapo, Ugl-Vvf) e le rappresentanze militari di Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Aeronautica e Marina, se c’e’ una legge approvata dal Parlamento che riconosce una ”diversita”’ delle forze di polizia e delle forze armate, questa specificita’ va riconosciuta anche per quanto riguarda le pensioni.
”La nostra professione – prosegue Tanzi – comporta obblighi, vincoli e limitazioni, pertanto devono esserci delle compensazioni”.
Per questo motivo i sindacati hanno annunciato che, dopo la riapertura al confronto annunciata dal ministro Fornero, si attendono ”fatti concreti”.
(ANSA) GUI 20-MAR-12 19:00
Read more
Letta 553 volte