(AGI) – Roma, 20 mar. – No all’innalzamento dell’eta’ pensionabile per gli uomini e le donne del comparto Difesa e Sicurezza. E’ la richiesta fatta questo pomeriggio da tutti i sindacati di polizia, dai Cocer delle Forze Armate e dai rappresentanti dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato contro l’ipotesi di alzamento dell’eta’ pensionabile da 63 a 65 anni. La richiesta e’ stata avanzata questo pomeriggio a Roma nel corso di un convegno che si e’ svolto all’Hotel Nazionale in Piazza di Montecitorio dove hanno partecipato numerosi parlamentari di tutti gli schieramenti politici.
“Le nostre amministrazioni – ha detto il generale Domenico Rossi, del Cocer Interforce – ci hanno prospettato l’alzamento dell’eta’ pensionabile da 63 a 65 anni e l’annullamento dei meccanismi compensativi. Abbiamo capito che il problema e’ politico e non tecnico e per questo abbiamo chiesto un confronto e un tavolo di discussione con il ministro del Lavoro e con quello dell’Economia”.
“Qualcuno pensa di paragonarci al pubblico impiego – ha detto Felice Romano, segretario generale del Siulp, della Polizia di Stato – solo dal punto di vista pensionistico e retributivo, senza tuttavia pero’ estendere le tutele che il pubblico impiego ha”.
(AGI) Rmn/Zeb (Segue) 201750 MAR 12
PENSIONI: COMPARTO DIFESA E SICUREZZA, NO INNALZAMENTO ETA’ (2)
(AGI) – Roma, 20 mar. – La proposta di tutto il comparto Difesa e Sicurezza e’ quella di effettuare delle scelte legislative “a partire dal profilo previdenziale coerenti con l’esigenza di prevedere modelli e meccanismi di compensazione in linea con la necessita’ di mantenere la specificita’ prevista dall’attuale quadro normativo” e prevedere “se si intende omologare questi comparti al pubblico impiego anche il riconoscimento dei relativi diritti e garanzie”.
“Al ministro Fornero e al governo – ha detto Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap – chiediamo semplicemente di applicare una legge dello Stato, quella sulle specificita’ della professione approvata nel 2010, nell’ambito del collegato lavoro che tutela le forze dell’ordine dal punto di vista normativo, economico e previdenziale, riconoscendo a questi operatori una diversita’ e un rischio professionale che gli altri impiegati pubblici non hanno”.
“Se ci equiparano al pubblico impiego – ha concluso il generale Domenico Rossi – allora rivendichiamo gli stessi diritti degli altri lavoratori dipendenti, come il part-time, la flessibilita’ dell’orario di lavoro, il diritto allo sciopero, il diritto di svolgere altre attivita’ lavorative, il diritto di associazione e di libera espressione del pensiero”.
Al convegno, tra gli altri, hanno preso parte i parlamentari Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista, Oliviero Diliberto dei Comunisti Italiani, Rita Bernardini dei Radicali, Alfredo Mantovano e Guido Crosetto del Pdl, Emanuele Fiano e Giuseppe Fioroni del Pd, Aldo Di Biagio di Fli e Giovanni Paladini dell’Idv.
(AGI) Rmn/Zeb 201750 MAR 12
POLIZIA: SAP, IN NESSUN PAESE EUROPEO POLIZIOTTI E CARABINIERI ‘ANZIANI’
(AGENPARL) – Roma, 20 mar – “In nessuno dei principali paesi del vecchio continente i poliziotti vanno in pensione da anziani, neppure in Estonia. Questo risulta dai nostri studi. Visto che si guarda all’Europa, crediamo che cio’ debba valere anche per gli esempi virtuosi.
Al ministro Fornero e al Governo chiediamo semplicemente di applicare una legge dello Stato, quella sulle specificita’ della professione approvata nel 2010 nell’ambito del collegato lavoro, che tutela le forze dell’ordine dal punto di vista normativo, economico e previdenziale, riconoscendo a questi operatori una diversita’ e un rischio professionale che gli altri impiegati pubblici non hanno”. E’ quanto ha affermato Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap, nell’ambito della conferenza stampa congiunta svoltasi oggi a Roma all’hotel Nazionale, a Montecitorio, organizzata dalle principali organizzazioni e rappresentanze dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico.
“La nostra professione comporta obblighi, vincoli e limitazioni – ha detto ancora Tanzi -, pertanto devono esserci delle compensazioni.
E’ immaginabile un poliziotto impiegato in ordine pubblico o un carabiniere a rincorrere un malavitoso a 65 anni?
Tutti sappiamo che seguira’ un periodo di forti tensioni sociali, ci servono forze di polizia e forze armate motivate e giovani. La riapertura del confronto annunciata dal ministro Fornero e’ positiva ed e’ figlia delle nostre mobilitazioni, ma chiediamo fatti concreti”.
com/bat 201430 MAR 12
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