Prosegue a oltranza, alla Funzione Pubblica, il tavolo di riunione relativo al Patto per la Sicurezza con i sindacati di polizia e le organizzazioni militari. Il nodo, al momento, resta sempre quello delle risorse. E’ stata fornita una nuova bozza di documento, scaricabile qui sotto. Il SAP ha trasmesso i propri rilievi e osservazioni al Sottosegretario Scanu
Ill.mo
Sottosegretario della Funzione Pubblica
DOTT. GIAN PIERO SCANU
Presidenza del Consiglio dei Ministri
00100 R O M A
Signor Sottosegretario,
facendo seguito ai rilievi verbali esplicitati in relazione al Patto sicurezza (stesura del 19 settembre 2007) e alla luce del dibattito e dei lavori sviluppatisi negli incontri di questi giorni e con riferimento a quanto emerso nell’ambito della concertazione, il SAP ritiene necessario ribadire che la sottoscrizione dell’Accordo del 31 luglio ha avuto quale indefettibile condizione essenzialmente l’adempimento degli impegni che il Governo ha assunto.
Invero, l’Accordo attualmente in registrazione presso la Corte dei Conti presenta vizi di legittimità e di merito che mai avrebbero portato il SAP alla sua sottoscrizione.
Il Contratto, com’è noto, porta incrementi retributivi in linea con il tasso di inflazione programmata ma risulta palesemente lesivo del principio sinallagmatico pubblico (ex art.36 Cost.) in forza del quale le prestazioni aggiuntive e più gravose delle Forze di polizia risultano remunerate con solo 5 euro di aumento al mese.
In un Paese come l’Italia dove i trattamenti del personale delle Forze di Polizia sono in media inferiori di oltre la metà rispetto ai corrispettivi trattamenti delle Forze di polizia dell’U.E., l’Accordo 2006-2007 che prevede un aumento netto mensile di 5 euro costituisce un’offesa per la dignità e la professionalità delle Forze di polizia.
Tutte queste ragioni, ampiamente esplicitate durante le fasi negoziali, avevano portato all’atto della sottoscrizione il Governo ad assumere l’impegno a rinvenire nuove risorse.
Dal documento elaborato dal Governo non vi è traccia di questo impegno finanziario.
Ma v’è di più.
L’idea che il Contratto delle Forze di Polizia tenga conto della c.d. “specificità della funzione” che negli ultimi tre Accordi collettivi si è tradotto in fondi aggiuntivi rispetto al recupero contrattuale del potere di acquisto eroso dall’inflazione, è sostanzialmente svanito.
La previsione contenuta del documento governativo non fa neppure un cenno su tale aspetto.
Invero, era stato il Parlamento ad approvare un ordine del giorno il 16 dicembre 1999 con il quale per 6 anni (dal 1999 al 2005) il Governo ha sempre rispettato questo principio che non costituisce una mera rivendicazione sindacale, ma come si è cercato di spiegare, esplicazione del fondamentale art.36 Cost.
Conseguentemente si chiede che sia esattamente individuata la nozione giuridica di “specificità” del Comparto sicurezza, garantendo la continuità con quanto è stato previsto negli ultimi 3 Accordi.
In alternativa si chiede che il Governo si impegni ad una iniziativa legislativa tendente a estendere il meccanismo di adeguamento stipendiale dell’ordine giudiziario alle Forze dell’Ordine.
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Il secondo punto strutturale del Patto riguarda il finanziamento della Legge delega sulla revisione delle carriere e degli ordinamenti delle Forze di Polizia.
Come pure è noto, nella precedente legislatura era stato avviato un progetto di legge, peraltro approvato da un Ramo del Parlamento, con cui il Governo veniva delegato alla realizzazione del provvedimento.
Attualmente risultano appostati per la realizzazione di questo intervento normativo circa 130 milioni di euro. In considerazione del fatto che la relazione tecnica di quel progetto stimava un costo, spalmato in tre anni, di circa 300 milioni di euro l’anno, si chiede al Governo di assumere l’impegno a stanziare i fondi richiesti.
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Per l’adeguamento dei buoni pasto e per le tariffe orarie delle prestazioni di lavoro straordinario, vale quello che è stato ampiamente sostenuto durante gli incontri.
In definitiva, e coerentemente con la situazione della finanza pubblica, si chiede un impegno specifico e dettagliato dell’Esecutivo sui punti predetti assumendo l’onere di stanziare 320 Milioni di euro (400 milioni complessivi 2005-2006) per il riconoscimento della specificità contrattuale del Comparto e 170 milioni di euro per l’anno 2008 al fine di avviare la legge sul Riordino delle carriere, secondo le stime sui costi finanziari pari a circa 970 milioni di euro.
Senza questi impegni il Governo si assume la precisa responsabilità politica di una lesione del principio di affidamento con tutte le conseguenze derivanti dal conflitto sociale che si potrà innescare tra pezzi dello Stato.
Con grande senso di responsabilità, si ricorda che a livello contrattuale l’aumento richiesto per rischiare la vita nel servizio di polizia è di circa 20 euro al mese; e per il Riordino delle carriere, l’adeguamento corrisponde ad un’esigenza di giustizia reale per evitare che i poliziotti siano considerati all’interno di profili professionali sottopagati persino rispetto a funzioni meramente manuali come quelle degli operai dello Stato.
Si attende con fiducia in un atto di buon governo.
Roma, 20 settembre 2007
Filippo Saltamartini
Patto per la Sicurezza, ultima bozza
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La lettera del SAP al Sottosegretario Scanu
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